martedì 25 dicembre 2012

Vicini e lontani

A tutti vicini e lontani buone feste, un arrivederci a gennaio!

domenica 23 dicembre 2012

Nuovo anno, nuovo orto

Con il nuovo anno si profila la costruzione di un nuovo orto, ne avevo già accennato, alcuni mi hanno chiesto se avevo bisogno di un nuovo orto, la risposta è no, ma come tutte le rivoluzioni c'è bisogno di cambiamento e cosa c'è di meglio che recuperare un pezzo di terra incolto per costruirvi un nuovo orto?
Questo sarà un'orto tradizionale, direte "non è che stai diventando banale?", non credo, per due motivi, il primo è molto semplice, cercherò di dare un'impronta organizzata a quest'orto, rotazione, semine, trapianti tutti razionalizzati, cercherò di renderlo produttivo riducendo al massimo tutti i costi, cercherò nel limite del possibile di mettere tabelle di costruzione, di rotazione di semine e relativi costi.
Partiamo a descrivere il progetto, sarà un'orto di circa 200 mq che dovrebbe fornire verdura per 4/5 persone su un terreno interamente piano situato a 600 metri con una buona esposizione al sole, abbastanza riparato dai venti, fornito di acqua sorgiva (non dell'acquedotto), attualmente è incolto da anni e prima era prato stabile, una buona condizione di partenza per avere un terreno non inquinato da pesticidi e altre schifezze. Al momento attuale i cinghiali vi hanno razzolato creando delle buche, pertanto il primo intervento sarà provvedere a un'aratura e poi alla recinzione, serviranno una cinquantina di metri di rete dei pali un cancello e del filo spinato, ma ne riparleremo in seguito.
Ora vorrei parlare senza scendere sui dettagli della rotazione (cosa che farò più avanti in maniera dettagliata) ho deciso di creare 18 aiuole che dividerò in tre gruppi di sei aiuole, (farò uno schema dettagliato quando parlerò in maniera approfondita della cosa) il concetto dovrebbe essere semplice, quando si parla di rotazione generalmente si dice che un'ortaggio non dovrebbe mai tornare nello stesso posto prima del quarto anno ed è quello che io farò.
Avremo quindi le prime 6 aiuole che indicherò con A le quali saranno a loro volta suddivise in due insiemi A1 e A2, stessa cosa con le seconde 6 aiuole che indicheremo con B a loro volta suddivise in B1 e B2, le restanti indicate con C suddivise in C1 e C2.
Cosa se ne può dedurre?, semplice, facciamo un esempio, pianterò i peperoni il primo anno in A1, il secondo anno in B1, il terzo anno in C1, il quarto anno in A2, il quinto anno in B2, il sesto anno in C2 e solo al settimo anno i peperoni torneranno al posto di partenza, una rotazione di sei anni.
Sembra complicato ma quando ne parleremo e metterò lo schema la cosa sarà semplice e facile.
Il secondo motivo che mi spinge a creare un nuovo orto sono le nuove relazioni umane intraprese con vari amici scambiando semi, sopratutto con uno che mi ha permesso di ampliare il numero di semi o meglio di varietà a mia disposizione e siccome questo lo considero un patrimonio prezioso da salvare mi ritrovo mio malgrado a seminare un'infinità di varietà di ortaggi alcuni davvero rari.
Su alcuni ho fatto la scelta di coltivare una sola specie come gli zucchini, sulle zucche mi limito a poche varietà a causa dello spazio che occupano, su altre mi limito a causa della difficoltà di coltivazione in quel posto, vedi meloni, mentre su altri come i pomodori conto un centinaio di varietà, altri come i fagioli credo di essere oltre le venti varietà.
Mi sembra chiaro che i pomodori dovrò seminarli ad anni alterni per conservare la semente, non posso andare oltre le cinquanta varietà tra i vari orti, altrimenti questo non è più un passatempo, diventa una mania o un lavoro.
Credo che anche conservare il patrimonio genetico racchiuso nelle sementi che gelosamente custodisco sia un gesto rivoluzionario, o magari è già rivoluzione e non la percepiamo ancora.

giovedì 20 dicembre 2012

C'era una volta .......Il Diospyros kaki

La rivoluzione si fa anche raccontando storie.
Ho trascorso la mia infanzia là dove la pianura veneta va a sbattere contro le prealpi e lievi salgono i primi contrafforti a spingersi su verso le montagne.
Era la meta del secolo scorso, tante cose sono cambiate, la gente è cambiata, è diventata più triste, la campagna è cambiata, è sparita per far posto a case, ma sopratutto a capannoni, a grandi aree industriali, che si stanno evolvendo e cominciano a diventare un'enorme cimitero post industriale, capannoni vuoti a rendere triste il paesaggio.
Ma mettiamo ordine nella storia, d'inverno durante questo periodo dicembre/gennaio si facevano due cose, la prima era una grande festa, si uccideva il maiale che per tanti mesi si aveva coccolato e accudito, a quei tempi in campagna non c'erano ne vegetariani ne vegani, il popolo veneto era uscito dalla pellagra, dalla fame e si faticava ancora a riempire la pancia, c'era molta miseria prima del grande bum urbanistico iniziato alla fine degli anni 60, poi negli anni 80 tutto sembrava possibile e ora inesorabile avanza il declino.
Del maiale non si buttava nulla, era una grande festa, si riunivano più persone per le varie operazioni, tutto manuale compreso il tritacarne, si impastava la carne per i salumi a mano, insomma era una festa perchè ci sarebbe stato da mangiare per i prossimi mesi.
Quelli che venivano a darti una mano non venivano pagati, ma gli si scambiava il favore quando fosse stato il loro turno di uccidere il maiale.
Oggi i maiali in campagna non ci sono più, è cambiata la nostra visione del mondo, una volta andavi nel fossato dietro casa a prendere i gamberi, si mangiavano una o due volte l'anno, poi i gamberi abbiamo cominciato a trovarli al supermercato, anche perchè nel frattempo erano spariti dal fossato dietro casa, spariti a causa del progresso portato in campagna da pesticidi, erbicidi e diserbanti vari, poi il progresso è avanzato e i fossati sono stati intubati o cementificati, ma i gamberi abbiamo continuato a comperarli al supermercato, solo che venivano dall'asia, di certo non una scelta sostenibile, ma almeno erano gamberi, perchè ora si trovano gamberi fatti con carne macinata, amido e del colorante più degli aromi per dargli il gusto di gambero, e estrusi a macchian per dargli la forma di gambero.
Come siamo cambiati, il giorno del maiale era una festa, c'era allegria, oggi i nostri giorni sono surrogati di vita, pieni di tristezza e amarezza pwe i giorni che verranno.
La seconda cosa che si faceva in questo periodo era raccogliere le olive, raccolta che iniziava dopo il 10 dicembre e andava avanti fino alla fine di gennaio, le olive erano mature e ringrinzite, oggi non è più così, si raccolgono molto prima, prima che le olive maturino, è tutto cambiato, a gennaio ormai nessuno ha più olive da raccogliere, questa era la festa dell'olio, ti faceva sentire ricco quando portavi a casa l'olio nuovo.
Due momenti gioiosi, di festa nel lungo e buio inverno di una volta........, vi domanderete:"Ma il kako?", appunto ci stavo per arrivare, c'erano molte piante attorno a casa una volta:
"el pomaro, el peraro, el figaro, el persegaro" (così venivano chiamate in dialetto) e poi c'era "el cacaro", appunto c'era la pianta di kaki il famoso Diospyros kaki,  oggi il paesaggio è diverso non si riconosce più, intristito, e se passi da quelle parti ti fermi, vedi uno, lo chiami "Hei moro!", e gli chiedi se ci sono piante di kaki da quelle parti, lui ti dirà di non averne viste, oggi vanno di moda gli ulivi in giardino, rigorosamente nani o secolari ma potati a fondo, si perchè ti spiega, le piante grandi creano disordine e sotto quel finto prato inglese che tenerlo verde d'estate è impossibile, nemmeno se ci dai una mano di vernice all'erba, che tristezza, tanti olivi e nessuno che raccoglie le olive in questi tristi giardini.
Ora arriviamo al "cacaro" come lo chiamavano da quelle parti, tutte le case coloniche della prima meta del secolo scorso davanti a casa ai bordi dell'aia avevano la loro bella pianta di kaki in bella vista che si vedeva da casa guardando fuori, e in questa stagione quando la luce era poca, la nebbia a volte era fitta, là in bella vista quella pianta con tutti quei frutti come tante palle scintillanti illuminava questi corti giorni dell'anno e davano allegria agli abitanti della casa, donavano felicità, serenità.
Oggi non è più così, quei pochi che lo piantano ancora lo mettono lontano da casa relegandolo in un'angolo come a vergognarsene, forse abbiamo smarrito la felicità, in questo mondo triste abbiamo vergogna di essere felici, e al tempo stesso sono sparite quelle feste conviviali di una volta, oggi sono rimaste solo le happy ....., no mi sa che con la crisi che ci morde il culo non è rimasto proprio niente di happy, solo la tristezza, ma io dico che cambiare si può, fai la tua azione rivoluzionaria pianta in bella mostra davanti a casa una pianta di kaki, lei ti porterà gioia e allegria in queste fredde e corte giornate invernali.
Piantare una pianta di kaki è un gesto rivoluzionario più di quello che si può immaginare, specie se guardando fuori dalla finestra lo vedi, li a contrastare il grigiore dei giorni che cercano di avanzare.
Buona rivoluzione a tutti.

domenica 16 dicembre 2012

Qualcosa di rivoluzionario

 Alla domanda "Ma dormi?", rispondo volentieri "No", penso e medito.
In questo lento pensare, alla fine un'intuizione e mi sono detto:
"Fai qualcosa di rivoluzionario", si vi è un grande bisogno di rivoluzione in questi tempi, la rivoluzione non si può fare stando seduti dietro a uno schermo, la rivoluzione la si fa uscendo di casa e allora io che me ne stavo comodamente rilassato ho deciso e mi son detto "Se rivoluzione dev'essere, che rivoluzione sia!"
 Per fare una rivoluzione è necessario avere delle idee e progettare azioni e allora giù a riempire l'agenda fitta di cose da fare, di appunti, di azioni, di incontri con altri che possano avere i tuoi stessi intenti, il tuo stesso obbiettivo, ne è scaturita un'agenda zeppa con cancellature, appunti e appunti sugli appunti, note, schizzi, azioni da fare.
Insomma ne è scaturita l'agenda del perfetto rivoluzionario e il mio primo atto di rivolta sarà costruire un nuovo orto, con tanto di progettazione fatta sulla carta, mai mi ero spinto a tanto, una cosa in grande stile, in questi tempi bui, nulla vi è di più rivoluzionari nel costruire un nuovo orto e se ne sarò capace vorrei che fosse un'orto condiviso, un nuovo progetto con tanto di schemi già pronti per questa nuova avventura per questa nuova rivoluzione.
 Sarà un'orto di circa 200 mq con tanto di rotazione di 6 anni con progetto sulle verdure da piantare con tanto di schema a impianto tradizionale.
Una seconda azione mi porterà a recuperare un'altro pezzo di terreno abbandonato in cui voglio piantare un nuovo oliveto, 18 piante giusto per il consumo famigliare, se questa non è un'azione rivoluzionaria, ditemi voi stravolto l'attuale abbandono del terreno si va verso una felice decrescita.
Terza azione sarà il recupero di un piccolo castagneto abbandonato da anni ormai inselvatichito, provvederò al taglio delle piante conservando solo una piccola parte dei castagni selvatici che in primavera ho intenzione di innestare, praticamente un ritorno a quello che era una volta un castagneto produttivo, decrescita e rivoluzione, un'azione dimostrativa.
Ma l'agenda è zeppa di appunti.
Un'altra azione dirompente è l'ampliamento della mia collezione di sementi per essere autonomo e autosufficiente, e incrementare le azioni di spaccio delle mie sementi attraverso scambi vicini e lontani, una contaminazione per gettare il seme della libertà di semina.
Lavoro alla creazione di una rete locale di scambi di idee e azioni, tutto questo è rivoluzione, tutto questo porta a un nuovo futuro.
Sul blog cercherò di tenere la barra a dritta sulla mia nuova rivoluzione, basta considerazioni personali su politici stantii, su golpisti che governano usurpando la democrazia, basta considerazioni sulla televisione demente che addormenta le coscienze, è il momento di agire, del fare, non possiamo aspettare nessun salvatore, solo i nostri gesti ci salveranno, solo l'intreccio delle relazioni per una nuova visione rivoluzionaria ci porterà a essere ancora vivi domani.
Sveglia!, la rivoluzione è ora, fai un gesto, fai un'azione rivoluzionaria, fai un'orto, coltiva qualcosa, coltiva un sogno, non lasciarlo morire prima di nascere, non aspettare domani, domani potrebbe essere troppo tardi.
Farò dei post dedicati a tutte queste azioni rivoluzionarie, approfonditi come non mai.
La rivoluzione è adesso, se pianti i tuoi semi, se coltivi le tue verdure, con queste azioni non partecipi al PIL e questa è rivoluzione, sai cosa mangi, da dove viene e chi l'ha coltivata e questa è rivoluzione, sulle verdure che coltivi non ci sono ricarichi e guadagni per nessuno, non devi pagarci l'IVA, soldi con cui questa classe politica stantia ha saputo dare il peggio di se, non ci sono costi di trasporto, non ci sono intermediari, questa è rivoluzione, se fai un'orto, del tuo orto non devi rispondere a nessuno.
W l'orto, w la rivoluzione.

lunedì 1 ottobre 2012

Scambio semi

Vandana Shiva ha promosso dal 2 al 16 ottobre un'iniziativa di disobbedienza civile per difendere i semi tradizionali da brevetti e monopoli vari, con mio rammarico e disappunto vedo che il sito  http://www.navdanyainternational.it/  al momento che scrivo non risulta più raggiungibile, si trovavano tutte le informazioni sull'iniziativa, ma si sa le lobby sementiere sono molto potenti.
Nel mio piccolo per aderire a tale iniziativa posso lanciare uno scambio di semi con chiunque è sufficiente mettersi in contatto tramite mail dirmi cosa vi interessa o cosa cercate e cosa avete da scambiare, ma anche se non avete nulla non importa vi darò la mia disponibilità fino a esaurimento delle mie scorte semi, anche se avete solo un balcone qualcosa vi mando fossero anche solo pochi semi, una battaglia di libertà a cui non possiamo sottrarci.
Una cosa chiedo, i semi che ricevete fatene tesoro, cercate di riprodurli e rimetteteli in circolo il prossimo anno, solo così potremo vincere almeno una battaglia, per vincere la guerra ci vuole ancora tempo.
In qualche modo dobbiamo riappropriarci di ciò che è sempre stato patrimonio di tutti, e renderlo nuovamente patrimonio di tutti.
Chi ha un seme ha un tesoro.

venerdì 28 settembre 2012

Lycopersicon "Reisetomate"

Questo è l'ultima varietà di pomodoro che ho coltivato, o meglio ho inserito nella mia collezione, è frutto di uno scambio con un ragazzo di Bologna, gli americani lo considerano un pomodoro da picnic, dicono loro: "quando vai nei parchi a mangiare se decidi di farti un piatto di pomodori e ti rimane mezzo pomodoro tagliato, non sai mai dove metterlo, con questo non c'è problema", in effetti questo è un pomodoro a spicchi, unico frutto ma con spicchi separati (come nelle arance), pomodoro di medie dimensioni, ma dovrò ri-coltivarlo il prossimo anno per essere più preciso, l'anno in corso non fa testo, piante piccole, determinate, anche se poi alla maturazione dei frutti il peso fa piegare diversi rami fino a terra.
Pomodoro gradevole con molti semi.

venerdì 21 settembre 2012

Pomodori

 Alcune foto di una parte dei pomodori che coltivo, una piccola biodiversità personale.
 Le foto non presentano soggetti completamente maturi, perchè a me piace ricordare
 il lavoro e la fatica che si nasconde dietro un'orto
 mi piace veder crescere i miei pomodori
 per tanto tempo rimangono verdi
 in attesa di quel cambio di colore
 che alla fine ne decreterà la maturazione
 ci sono pomodori antichi e pomodori nel mio orto di cui parlerò e farò vedere le foto prossimamente
 tutti i miei pomodori non conoscono trattamenti ne chimici, ne biologici, sono lasciati così,
 nella grande biodiversità del mio orto non hanno subito malattie
 solo la calura eccessiva e la siccità eccessiva di quest'estate li ha messi alla prova
 e in effetti ho avuto soggetti di dimensioni ridotte
 nessun pomodoro da record quest'anno, peccato
 ma non sono ancora soddisfatto
 voglio incrementare ancora le varietà che coltivo
 una specie di banca personale dei semi
 e anche se il mio orto è a 800 metri mi sta regalando ancora tanti pomodori
anzi dirò di più gli ultimi che ho seminato con tantissimo ritardo, dovrebbero maturare tra una decina di giorni, l'ennesimo esperimento, e staremo a vedere.

domenica 9 settembre 2012

Sentenza a favore OGM

Il 6 settembre in sordina è stata emessa una sentenza da parte della Corte di Giustizia dell'UE che in buona sostanza condanna l'Italia, anzi il termine giusto è impone all'Italia di permettere la coltivazione di OGM e nella fattispecie del famigerato mais MON 810, questa sentenza spiana la strada  agli OGM in Italia, togliendo di fatto la sovranità nazionale e andando contro a quel 60% di europei sfavorevoli agli OGM.
La sentenza se volete andarvela a leggere la trovate qui: http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=126437&pageIndex=0&doclang=IT&mode=lst&dir=&occ=first&part=1&cid=1288935
Praticamente questo flagello sta per passare sui campi italiani e francamente non so come possa essere in qualche modo fermato, una sconfitta per l'agricoltura italiana e per tutti noi.
Non rimane che recitare un requiem sulla nostra biodiversità.

mercoledì 5 settembre 2012

Una rosa per stupire

 Una rosa per stupire, si è sempre la solita rosa, quella antica di cui ormai ho straparlato, ma voglio aggiungere un nuovo tassello, forse ho trovato il suo nome, ma non è di questo che voglio raccontare, voi direte "che diamine può esserci di nuovo?", molto, il mio racconto è come la trama di un film giallo, quando crediamo di essere arrivati alla fine compare qualcosa di nuovo a rimescolare le carte.
 Sono foto fatte alla stessa rosa in più anni, quella che più fedelmente si avvicina al colore è la foto qua sotto, vi ho già parlato che questa è una rosa antica di cui sono diventato il custode geloso, è una rosa profumatissima senza pari, ma questo lo sapevate già.
 Di questa rosa ho fatto talee sia per me che per alcuni fortunati amici, talee radicali, e fin qua niente di nuovo.
 Sotto potete ammirare la pianta nel suo massimo splendore...............
 Ora siamo alla novità di cui non ho mai parlato, questa rosa quando fiorisce crea quelle meravigliose rose che avete visto sopra, ma se guardate attentamente la terza e la quarta foto noterete che al centro non c'è come in tutte le rose l'apparato riproduttivo (stami, pistilli e via discorrendo) ma all'interno del fiore vi sono dei boccioli di rosa in numero variabile più o meno sviluppati e trascorsi dai venti ai trenta giorni una parte di essi ci faranno gustare una nuova fioritura più scarna e sobria della prima, sotto ho documentato la seconda fioritura, praticamente un fiore che contiene un secondo fiore.
 Questa è proprio una rosa per stupire, una cosa che ben difficilmente mi è capitato di poter ammirare in natura, un fiore che contiene un'altro fiore.
 Sotto potete vedere che il secondo fiore questa volta ha l'apparato riproduttivo, è profumato ma in maniera molto meno marcata rispetto alla prima fioritura, un'altro aspetto riguarda i cinorrodi che mai possono comparire nei fiori della prima fioritura, mentre a volte compaiono in quelli della seconda ma il più delle volte sono mezzi rachitici e non mi è parso di vedere semi.
 Questo fiore mi lascia senza parole, una cosa strabiliante, insomma a me sembra una matriosca di rosa, la rosa dentro la rosa, quante cose si possono raccontare su un semplice fiore che questa volta tanto semplice non è.
Se sperate che sia l'ultima volta che ne parlo vi sbagliate, rimane sempre la questione del nome, ma di questo ne parlerò un'altra volta.

mercoledì 22 agosto 2012

Talee di rosa

Quando sono stato a trovare  Sara  mi ha detto "guarda che è ormai tempo per le talee di rosa" e come al solito, quando decido di fare le cose, forse esagero un pò, questi sono solo alcuni degli oltre 20 vasi di talee di rosa che ho preparato considerando che ogni vaso contiene 6/7 talee abbiamo circa 150 nuove potenziali piante di rosa, l'unica speranza che non attecchiscano tutte altrimenti mi sembra di essere un vivaista, quelle dei vasi nella foto hanno talee di un'unica rosa, questa stupenda nella foto dai petali di due colori, fiori a mazzi dal tenue profumo, con superbo portamento, scoperta in stato di completo abbandono coperta da sterpaglie e rovi in un antichissimo cascinale, pertanto potrebbe anche essere abbastanza antica, dovrò indagare.

giovedì 16 agosto 2012

Addio a un amico

Te ne sei andato in questo afoso agosto e mi hai lasciato solo,
è difficile vivere senza di te, senza la tua presenza,
ci siamo conosciuti otto anni fa, per essere precisi era il 3 di marzo,
ci siamo piaciuti subito, c'è stata subito intesa e sintonia,
ricordo ancora quel giorno,
ti ho aperto la porta della macchina e sei salito,
è stato quello un bel giorno,
ora mi è rimasto solo il ricordo,
ai primi di giugno siamo andati nella campagna montana per avere del refrigerio,
il tuo cuore cominciava a dare segni di sofferenza,
io e te soli a vivere i tuoi ultimi giorni,
ricordo le vacanze in montagna col camper, le passeggiate lungo il fiume,
ti ho portato sempre con me,
ricordo quella gita a Bolzano in pieno inverno,
l'albergo era bello e confortevole, ma è passato molto tempo da allora....................
Ora riposi sulla nuda terra, avvolto in un bianco sudario in attesa, come stessi dormendo,
sei spirato addormentandoti fra le mie braccia,
i tuoi occhi si sono persi nei miei spegnendosi,
tanti ricordi ho di te, la tua serenità,
mai in te vidi uno scatto d'ira, eri paziente, forse anche troppo paziente,
ricordo le serate d'inverno io le passavo davanti al pc e te a riscaldare le tue membra davanti al fuoco della stufa o del camino non so come sarà il prossimo inverno senza di te,
ovunque volgo lo sguardo mi sembra di vederti sbucare,
ora camminare senza di te è camminare da soli,
un vuoto immenso e una lacrima solca il viso poi un'altra ancora e ancora.........
Per chi non ti ha mai conosciuto eri solo un cane ma per chi ha avuto il piacere e l'onore di conoscerti eri Skuby, tutti ti chiamavano per nome e tutti facevi innamorare con quei tuoi grandi occhi, sei passato dalla triste vita del canile prima che ti conoscessi a una vita piacevole fatta di attenzioni e di coccole,
posso solo dire che con me hai fatto una bella vita, mai sei rimasto solo, eri come un figlio, un bambino sempre al centro dell'attenzione, prima venivi tu poi tutto il resto.
Ora siamo rimasti tutti un pò più soli.
Anche le cene con gli amici non saranno più le stesse, come arrivavano tutti li a farti le coccole......
Ciao amico mio......................................., mi hai lasciato qua triste e sconsolato in questo afoso agosto.
Ora sono rimasti solo ricordi e centinaia forse migliaia di foto per non farti sbiadire nel ricordo....

giovedì 21 giugno 2012

Cottura nei testi

Parlando di arte culinaria antica ma anche moderna ricordiamo la cottura nei testi
un tipo di cucina salutare, quelli nella foto sono in ghisa, ma più anticamente erano di terracotta
prodotti localmente per il mercato locale, queste foto sono state fatte a una sagra dello scorso anno
nella zona dello zerasco, da quelle parti cucinano anche l'agnello dentro ai testi
ci cucini le patate, ma ci prepari pure i testaroli che poi vanno cotti in acqua, e questa è tradizione che si perde nella storia.
E allora visto che ci siamo ricorderò alcuni piatti della tradizione lunigianese.
Piatti tipici a base di castagne (alcuni)
Polenta di castagne
Armelette
Tagliatelle di castagne
Patuna pontremolese
Barbotta di farina di castagne
Patunsèi
Tortelli di castagne e ricotta
Fritelle di castagne
Piatti tipici a base di cereali (alcuni)
Testaroli di Pontremoli
Panigazi
Focacette
Arbadela
Barbotla di fiori di zucca
Carsenta
Liseta
Polenta incatenata
Frascadèi
Bomba di riso
Ravioli (in varie versioni)
Tortelli (in varie versioni)
Lasagne bastarde
L'elenco sarebbe lungo come da ogni parte d'Italia poi ci sarebbero le carni che qua non sono solo l'agnello e il cinghiale, ma anche molto altro, per chi non mangia carne c'è il pesce di fiume o di mare come vuole la tradizione e per i vegetariani le verdure che spaziano dalle torte di verdure  ai ripieni di verdure e via discorrendo, e che dire dei dolci tipici?, dalla famosissima spongata pontremolese, alla torta di riso, al latte in piedi, ecc.
Ero partito parlando della cottura nei testi e ho divagato, ma non ha nessuna importanza, per concludere possiamo dire che chi ha provato il cibo cotto nei testi ne capisce la differenza, è decisamente qualcosa che viene da altri tempi, un pò come il pane cotto nel forno a legna e fatto con la pasta madre, è una cosa d'altri tempi che molti non gradiscono preferendo quei pani sintetici, cingommosi che sembrano tutti uguali fatti da certe panetterie dei giorni nostri e che se non mangiati subito li puoi buttare già di pomeriggio.




martedì 19 giugno 2012

Shiso

Nel mio orto ho piantato anche lo shiso, per il momento è ancora una piantina piccola.
Per gli amanti della precisione possiamo dire che si tratta di:
Perilla frutescens L. var. crispa - Laminaceae
Breve descrizione: Specie annuale alta fino a 1 metro, foglie subtriangolari, dentate sul margine e leggermente increspate.
Fiori bilabiati bianchi in infiorescenze apicali.
Le foglie sono molto aromatiche e sono ampiamente impiegate nella cucina giapponese, si possono usare anche per insaporire insalate e salse varie.
Dimenticavo, il luogo d'origine: Himalaya e Asia centrale.

Ne ho scoperta un'altra (di rosa)

Nel mio girovagare ho trovato una nuova rosa da taleare, questa mi manca e la trovo interessante, corolla doppia, petali di bel color rosa all'esterno e bianchi all'interno, portamento cespuglioso (forse esuberante), crea dei bei grappoli compatti di fiori, e un soave e soffice profumo, insomma una rosa che fa sognare, ma presto conto entri a far parte della mia collezione di rose e allora non sarà più solo un sogno, trovata in un casolare abbandonato nell'appennino, pertanto ritengo sia una rosa storica delle nostre vallate.

Recupero rosa antica

 C'è qualcuno che sa che mi piacciono le rose e volevo comunicargli che ho iniziato il recupero di quest'altra rosa antica, di color rosa tenue, che tende a sbiadire nel proseguo della fioritura come si può vedere nella foto sotto
ha un delicato profumo di rosa antica tenue e leggero, non invasivo, portamento cespuglioso, ne farò nuove talee al momento giusto, anche per regalate un sogno a chi ancora non la possiede.

mercoledì 6 giugno 2012

Boccioli di rose

Rose intente a farsi ammirare
una volta dicevano che era maggio il mese delle rose
ma a me va bene anche giugno, non faccio il difficile
mi siedo ad ammirarle
rilassano i pensieri che diventano più soavi e leggeri
e poi una rosa al giorno, leva il malumore di torno
e se a voi non piacciono le rose, sono fatti vostri.