venerdì 26 febbraio 2010

SEMI DI POMODORO

Pomodoro, e ancora pomodoro, alla ricerca di nuove varietà e di una totale indipendenza dal mercato, cercando di creare un cerchio chiuso che va dalla semina fino alla produzione dei semi per l’anno successivo.
Attualmente coltivo due varietà il cuore di bue e un ciliegino, di entrambi mi autoproduco i semi e mi sono reso indipendente, però come già ho raccontato mi sono messo alla ricerca di nuove varietà che possano soddisfare maggiormente il mio fabbisogno, in quanto vista l’altitudine del mio orto fatico ad avere una buona produzione con le mie due varietà.
Attualmente con l’avvento di internet è diventato molto più facile cercare in rete quello di abbiamo bisogno (uno degli aspetti positivi di questa globalizzazione, ovvero laccesso alle informazioni globali), ma molte volte si trovano siti consigliati per l’acquisto di semi, ma poi sono scarsi i dettagli di come sono realmente andate le cose, nel mio piccolo voglio raccontare le mie esperienze.
Per i pomodori mi sono rivolto a www.solanacom.com ditta canadese specializzata nei pomodori con a catalogo circa 380 varietà non ibride, questo ci da la possibilità di riprodurci i semi, cosa non possibile con gli ibridi in quanto ti lega alle ditte sementiere a vita rendendoti schiavo del mercato.
Ma torniamo al mio ordine, la cosa più difficile è stata districarsi in mezzo a tutte queste varietà e arrivare a scegliere un numero ridotto di bustine, in quanto c’è il rischi concreto di farsi prendere la mano e ritrovarsi con un numero spropositato di pomodori da piantare.
Una volta scelte, devo dire che ci sono delle buone spiegazioni essenziali e chiare per ogni varietà con tanto di foto esplicativa e inoltre sono segnalate chiaramente anche le sementi esaurite già al momento dell’ordine, pertanto quello che andremo a ordinare sarà quello che arriva, su questo mi sono sembrati molto precisi.
Come metodo di pagamento ho scelto di pagare attraverso Paypal, sistema semplice ed economico che ti mette al riparo anche da molti inconvenienti, ma accettano anche molti altri tipi di pagamento.
Hanno spedito per posta aerea con busta di quelle con le bolle per proteggere il contenuto e dopo 15 giorni ho ricevuto i semi in maniera ordinata su bustine con etichetta con istruzioni in francese.
Direi che è stato tutto facile, l’unica cosa che dovete eventualmente controllare, ma loro vi avvisano già nel sito al momento dell’ordine se le poste al vostro paese funzionano.
Prima di descrivere le varietà acquistate vorrei dare alcune indicazioni di massima sui semi di pomodoro che a volte sono sconosciute ai molti, in primis la durata delle sementi, ovvero il periodo che conservandole in modo adeguato avremo ancora la germinazione degli stessi che va da 4 a 13 anni quindi una volta autoprodotti i nostri semi non dobbiamo preoccuparci di riprodurli anche l’anno successivo e questo ci riduce di molto il lavoro, vi è comunque una prova empirica che ci dirà quando bisogna riprodurre i semi perché quelli che stiamo conservando non danno più affidabilità e conviene rinnovarli.
Il metodo è semplice, si prendono 10 semi e si pongono su carta assorbente umida, si prende il tutto e si sigilla in un sacchetto di plastica, poi lo si pone in un luogo caldo e si tiene controllato, quando vedremo che compare il verde della germinazione si vanno a contare i semi germogliati, se ci sono 7 o più semi germinati il tasso di germinazione è molto buono.
Se ci sono meno di 5 – 6 semi hanno persoun po’ di forza di germinazione e bisogna pensare a rinnovarli per il prossimo anno.
Se invece sono meno di 4 non c’è più tempo da perdere in quanto ci daranno una scarsa affidabilità di germinazione.
Torniamo alle informazioni, profondita di semina 6 mm., tempo di germinazione a temperatura ideale 5-8 giorni, semi per grammo 300-400, periodo di semina all’interno marzo – aprile, cerchiamo di non anticipare troppo le semine in quanto rischieremo di avere delle piantine deboli e andremo incontro a problemi durante la coltivazione.
Consociazioni positive con asparagi, basilico, carota, cipolla, prezzemolo, piselli, salvia, consociazioni negative con finocchi, patate e cavolo.
Ricordiamo sempre comunque che l’orto per me è un hobby e non cerco rendimento, quindi sono aperto a sperimentazioni che a volte non portano al risultato sperato, comunque sbagliando si impara dice il proverbio, io invece dico sperimentando si impara.
Tornando alle varietà scelte sono 10 aggiungo anche le indicazioni riportate dalla ditta per avere una maggiore precisione:Arbuznyi Il pomodoro mostra un modello unico di linee simili a quelle di cocomeri, da cui il nome Arbuznyi (anguria in russo). Bello rosso scuro-marrone frutti con le spalle verdi. Medio grande, tipo bistecca, appiattiti e leggermente a costine. Deliziosi, carne tenera. Sapore dolce e aromatico. Produttiva. 65-75 giorni. Impianti di dimensioni medie (1 m). Rare varietà russa. Canabec Rouge Quebec varietà di medie dimensioni con frutti rossi (5-6 cm). Frutti di forma ovale, liscio, bello e di qualità piacevole, non mostra cracking. Buono, dolce sapore aromatico. Ben si adatta alle stagioni brevi e / o temperature fresche. 65-70 giorni.
Cosmonauta Volkov (Cosmonaut Volkov)Una varietà sottovalutata, produttivo e gustoso rispetto a molti altri pomodori rossi! Sapore Old Time con un bordo tagliente. Adattato alle condizioni di freddo. Dall'Ucraina, dal nome del loro cosmonauta. 65-75 giorni. Coustralee (Cuostralee)I pomodori di questo cimelio, colosso francese può pesare fino a 1,5 kg, di grande degustazione! Rinomato vecchio sapore di altri tempi. Da grandi a molto grandi, leggermente schiacciati luminosi frutti rossi. Dalla Francia. 75-80 giorni.Glacier
Determinato. Extra, tipo precoce da insalata, dimensioni (5 cm) su una pianta piccola di (1 m). Produce bene in climi freddi. Buona per piccoli giardini. 55 giorni. Altai Gregori
Molto grandi, tipo bistecca appiattita dai monti Altai, in Siberia. Matura abbastanza presto considerate le dimensioni dei suoi frutti: 70-75 giorni. Ben si adatta al freddo. Manitoba
Pomodoro extra adatto a zone fredde. Per le altitudini elevate, latitudini settentrionali, o se volete semplicemente i pomodori all'inizio della stagione. Rosso brillante, leggermente appiattito, di medie dimensioni. Piante compatte. Allevati in Manitoba, Canada. Determinato. 58 giorni.Siberia
Varietà tollerante il freddo dalla Siberia imposta i frutti anche durante le basse temperature. Piccole e medie dimensioni con frutti rossi dal sapore dolce. Produttiva. Ben si adatta a brevi stagioni. Inizio: 64 giorni. Siletz
Ceppo a bassa temperatura, che fisserà i frutti anche in caso di maltempo, clima costiero, è il genere da serre d'inverno. Questo pomodoro è un partenocarpici, il che significa che non ha bisogno di impollinatori o del vento per impostare i frutti. Grossi pomodori rossi di grande sapore. Buone rese. Grandi impianti. 70-75 giorni. Truffaut PrécocePresto, con piccoli frutti rossi da 3 a 3,7 cm di lunghezza crescente in cluster da 4 a 11. Rotondo a forma ovale. Piacevole, sapore dolce. La pelle tende a inspessirsi durante la stagione calda. Molto presto: 45-50 giorni. I primi pomodori sono pronti entro la metà di luglio. Raro.
E’ vero molte sono le varietà russe e forse l’alto appennino non è la Russia ma comunque sono sempre situazioni difficili staremo a vedere e vi terrò informati sull’andamento dei risultati.Non venite comunque a raccontare nei commenti che questa è globalizzazione che andiamo a rompere ecosistemi, a contaminare varietà preesistenti, il pomodoro in Europa ha una storia breve circa 500 anni che sono un’inezia nella storia del mondo, non possiamo paragonare la storia del mondo con l’età media di un’uomo che in confronto è un’inezia, altrimenti si finirà per raccontare fra 50 anni delle vecchie varietà di Kiwi e apriremo un dibattito infinito.

domenica 14 febbraio 2010

ORTO, UN PASSO INDIETRO, DUE IN AVANTI

Come nel gioco dell’oca, anche nell’orto bisogna secondo me fare un passo indietro per riuscire a farne due avanti, ma andiamo per ordine, questo è stato un periodo lontano dal web, lontano dal pensare a cosa scrivere (non che il materiale o i pensieri mancassero) ma soprattutto lontano dal leggere i vari blog, una specie di disintossicazione, un momento per pensare, per pensare e basta.
Il mio pensare è andato oltre il solito modo di vedere le cose, ovvero il tipo di orto da fare, mi sono soffermato sul concetto di indipendenza che ritengo di maggiore importanza anche rispetto a tutti quei discorsi che riguardano l’autosufficenza.
Quasi mai si sente parlare di indipendenza nell’orto e quando se ne parla è fatto con molta retorica (tipo bisogna auto prodursi i semi, conservare le vecchie specie), l’indipendenza è di per se una rivoluzione e io voglio creare le basi per questa rivoluzione nel mio orto ed è da qua che nasce “un passo indietro”.
Un passo indietro alla ricerca si di vecchie varietà ma anche di quel qualcos’altro che faccia partire questa rivoluzione, cerco di spiegarmi meglio andando sul concreto sul pratico, il mio orto o meglio i miei differenti tipi di orti si trovano a 780 metri sul livello del mare sull’appennino tosco emiliano quindi con caratteristiche molto particolari a rigor di cronaca devo segnalare che le colture su quella fascia d’altitudine non sono abitualmente molte e che una parte di esse stentano ad arrivare a maturazione (il punto è proprio questo pochi tipi di verdura e forse non appropriati per questa fascia climatica), per chi conosce la geografia cosa poco nota agli studenti moderni, l’Italia è piena di zone, aree con differenti caratteristiche che vanno dalla piovosità alla temperatura, ma anche a venti più o meno forti, sole più o meno forte, estati più o meno lunghe, escursioni termiche diverse, tutte queste caratteristiche creano un territorio molto vario che non può uniformare solo alcune varietà che soddisfino tutte le zone.
Io abitualmente alcuni semi li auto produco per il resto compero al consorzio agrario oppure da Ingegnoli che ha dei validi prodotti, ma tutto questo ha cominciato ad andarmi stretto, in quanto io non uso nessuna verdura ibrida (F1 per intenderci) questo mi penalizza molto, ad esempio nel caso dei pomodori sul catalogo Ingegnoli per fare un esempio concreto 19 sono ibridi e solo 17 sono non ibridi (ne esistono anche due BIO ma della stessa varietà già presente nelle 17), sono tutte varietà interessanti per la coltivazione al sud oppure nella pianura padana dove le estati sono lunghe e calde, ma dove si trova il mio orto le condizioni sono di estati più brevi e meno calde e questo porta a una scarsa produzione di pomodori, a questo punto qualcuno potrebbe obiettare dicendo che quel posto non è votato a tale produzione e perciò mi devo rassegnare ad avere scarsa produzione e di mediocre qualità, ma io non ci sto, ed è qua che scatta la mia rivoluzione, voglio anch’io una produzione interessante di pomodori, all’aperto e senza l’uso di serre.
Un passo indietro serve a cercare pomodori (ma anche altre verdure) con le caratteristiche richieste di estati brevi, meno calde che al sud o in pianura padana e con un’escursione termica maggiore e con caratteristiche organolettiche di tutto rispetto, da qua è partita la ricerca sui vari cataloghi che riesco a trovare sul web, nel caso dei pomodori mi sono rivolto a una ditta canadese con 380 varietà a listino (scriverò un post in merito) dove ho trovato delle varietà con le caratteristiche richieste. Tutto questo serve per uscire dall’omologazione, non per ricercare la globalizzazione, per cercare una propria identità d’orto una propria via, una propria strada, un proprio progetto fuori da tutte le logiche, per spezzare le catene che ci tengono legate a progetti standard.
Dopo il passo indietro sicuramente potremo parlare di due passi avanti con l’auto produzione dei semi, ma a questo punto avremo varietà adatte al nostro micro clima che si adattano perfettamente al nostro orto, con le caratteristiche che cercavamo sia a livello di coltivazione che organolettiche (avremo le nostre verdure ideali) e non ci servirà altro che conservarne la specie con l’auto produzione delle nostre sementi, a questo punto avremo fatto una rivoluzione che porta il nome di indipendenza e solo a questo punto potremo parlare se vogliamo di auto sufficienza solo dopo aver selezionato tutte le nostre verdure e chiuso il cerchio riuscendo a produrre i nostri semi, a questo punto siamo pronti a lanciare il dado nuovamente come nel gioco dell’oca.