mercoledì 23 marzo 2011

Api, buone notizie

Oggi verso le due del pomeriggio ho fatto una breve visita alle arnie, diciamo che ho dato una veloce sbirciatina in quanto la giornata era si soleggiata ma non troppo calda e c'era un lieve vento che disturbava le api, devo dire che quando le ho aperte si sono subito avventate contro di me.
L'arnia n° 1 ha 5 telaini di covata ben distribuita, l'arnia n° 2 presentava 6 telaini di covata, mentre la tre la covata era solo su 2 telaini ed era scarsa e maschile.
A questo punto posso dire che le arnie 1 e 2 sono fin troppo avanti per la stagione viste le scarse fioriture in atto, ma evidentemente sufficenti vista la scarsità di alveari in zona, questo permette loro di trovare da bottinare polline a sufficenza per allevare la covata, teniamo presente che siamo a 760 metri d'altitudine e che la neve è ancora presente in quota attorno ai 1400 metri.
Tra una decina di giorni dovrò fare una nuova visita per valutare la situazione e decidere il cosa fare perchè si rischia la sciamatura.
L'arnia numero 3 è in osservazione in quanto ho visto la regina che sembra anche bella, devo capire se una giovane regina o che altri problemi ci sono, quindi è tutto rimandato alla prossima visita.
L'arnia 1 e 2 sicuramente sono state aiutate dal doppio vetro a camera che si trova sul davanti e che non è mai stato oscurato durante tutto l'anno, io credo che questo le aiuti molto.
Non posso che essere soddisfatto della visita, anche se rimando alla prossima tutte le decisioni, in quanto scelte sbagliate rischiano di farmi perdere il raccolto dell'acacia, ma questo sarà tema della prossima visita.

domenica 20 marzo 2011

Naturale, biologico, biodinamico, si, forse, ma......

 Il fatto di avere un piccolo blog mi permette di dire qualsiasi cosa senza dovermi curare delle aspettative di chi lo viene a vistare, sicuramente gli stoici vistatori mi perdoneranno questo post scritto in maniera un pò caotica. Veniamo al titolo, "naturale, biologico, biodinamico, si, forse, ma....", nella foto sopra i radicchi del mio orto su cui sventola la bandiera dell'orto anarchico, ma andiamo per ordine, nella mia seppur breve esperienza durata 27 anni di interesse nel mondo del naturale, biologico e biodinamico e che tuttora continua mi sono posto in questi giorni  alcuni questi ben sapendo che cosa significa naturale, biologico e biodinamico, ma in questo mondo globalizzato alcune cose non vanno e non riesco più a capire se le linee guida del mondo "naturale" siano ancora valide oppure bisogna cominciare a riconsiderare alcuni parametri.
Nucleare in primis, dopo averlo vissuto in prima persona con la tragedia di Chernobyl la notte del 26 aprile 1986 al mio secondo anno di orto in solitaria dovetti fare i conti con iodio 131, cesio, e i loro allegri compari, elementi che non sono visibili ma sono presenti, si sono disseminati in tutta Europa, e ora con la nuova tragedia Giapponese, sicuramente anche se in misura minore arriveranno anche in Italia, ma cazzo non erano nemmeno passati 25 anni, ecco non so se pensare se questo sia un giovamento per il mondo del naturale, una marcia in più, oppure se guardo alla storia ricordo di alcuni personaggi che prendevano piccole dosi di arsenico a scopo precauzionale in modo che quando un loro nemico avrebbe tentato di avvelenarli loro in in certo modo erano immuni, boh....
Ma un'altra cosa mi inquieta, io sono uno che osserva molto il cielo e i nostri cieli non sono più gli stessi, quelle strane scie che rilasciano alluminio, antimonio, arsenico, bario, cadmio, cromo, rame, ferro, piombo, manganese, nikel e zinco e poi con la pioggia, la neve cadono a terra, li posso considerare ammendanti che rientrano nel mondo del biodinamico oppure del biologicio, o magari solo del naturale sui generis, oppure sono da considerarsi un valore aggiunto?
 Ma cambiamo argomento altrimenti incupisco i miei lettori e poi dicono che sono pessimista, un pò di progresso è arrivato anche nei miei molteplici orti, è una cisterna per mettere l'acqua del pozzo in modo che sia più calda quando vado a innaffiare.
 Antica sorgente, domanda quanto tempo pensate ci voglia prima che parte delle molecole d'acqua buttate sopra le centrali Giapponesi arrivino anche quà?
 E siamo alle solite, devo salvaguardare questa fonte energetica, visti i problemi con la Libia, il governo minimizza ma le scorte si assotigliano perchè in questo momento da Geddafi non arriva ne petrolio ne gas, e se dopo questa guerra Geddafi resta al potere che fà il nostro premier, non bastera di certo baciar l'anello, credo che bisognerà che gli baci il culo e non son certo che basterà, quindi occhio, tenersi stretti e incrementare le fonti altrenative e rinnovabili.
 il padrone di casa dopo tanto lavoro giusto di un riposino ha bisogno, davanti alla stufa a legna e travaccato in poltrona.
 E ora veniamo al mio cruccio da quando ho letto i libri di Fukuoka, mi sembra fosse il 1986, mi tormentano sempre le piante e i fiori che crescono rigogliosi nei posti più impensati.
 Anche questi da far rabbia vederli così rigogliosi.
 E che dire di questo, mi mancano le parole.
 Quà non dico nulla la foto parla da se.
 Mentre io preparo il nuovo roseto, letame e cure non bastano a farlo diventare rigoglioso e questo mi fa incazzare perchè la natura da sola è più brava di me.
 La primavera avanza, domani si parte, primo giorno di primavera.
 Questi fiori mi ricordano che Pasqua è il 24 aprile ed è lei che governa la stagione o meglio la luna, quindi vale la pena di ricordare che siamo con la luna del mese prima, ovvero ora a marzo abbiamo la luna di febbraio.
 Anche la peonia si muove lentamente.
Cercavo un pensiero positivo per chiudere il post, è l'ho trovato: buon orto a tutti.

lunedì 14 marzo 2011

Decrescita

Voglio segnalare questo bellissimo documentario, che parla di : compra usa e getta e ricompra, vale la pena di guardarlo.
Buona visione: http://www.youtube.com/watch?v=j55azlYVjs0

Ringrazio spiritointelligente per la condivisione.

sabato 12 marzo 2011

NO ALL'EOLICO INDUSTRIALE SELVAGGIO

Questi monti rischiano di non essere più così, vogliono costruirci tre impianti eolici con torri alte 140/150 metri, un vero scempio, un'eredità che rischiamo di lasciare alle future generazioni, ma alcuni cominciano a prendere coscienza di questo e a dire no a inutili parchi eolici industriali selvaggi, questa nelle foto è la zona del crinale a ridosso del monte Molinatico, su essa sorge una riserva di funghi porcini IGP la "riserva di Giogallo", vi è la zona di transito migratorio del colombaccio, nel sottosuolo vi sono resti dell'uomo preistorico, la flora è composta da rare orchidee endemiche, oltre a estesi mirtilleti, insomma un patrimonio da salvare.
Venerdi a Pontremoli, sulla tematica dell'eolico si sono tenuti due incontri uno organizzato da Italia Nostra, con il neonato comitato/associazione "la luna sul monte" che si batte contro l'eolico industriale selvaggio, a questo primo incontro hanno partecipato rappresentanti della Rete della Resistenza sui Crinali, rappresentanti del CAI, delle associazioni venatorie e singoli cittadini. Su una cosa tutti erano concordi, non si è contro le energie alternative e contro l'eolico in particolare, ma si è contro questo tipo di eolico di tipo mafioso che crea ecomostri inutili e improduttivi che vanno a gonfiare le tasche solo di quei soggetti che li costruiscono, grazie alle elargizioni sottoforma di contributi che ricevono e che noi tutti elargiamo tramite le nostre bollette elettriche, le quali contengono una voce al riguardo.
La foto sopra mostra la zona dove dovrebbe sorgere un parco di 8 torri alte 140 metri, che verrebbero costruite facendo un prolungamento della strada sterrata sotto fotografata.
Quando dobbiamo cominciare a preoccuparci che qualcuno installi questi mostri?, facile a dirsi, quando compare un anemometro, come quello nella foto sotto, è quell'antenna sottile in primo piano, questo è il primo segnale d'allarme che ci dice che questo posto rischia di non essere più così e farne uno scempio.
Tornando al secondo incontro che si è svolto nella serata è stato organizzato da una delle due ditte costruttrici del parco eolico, ed esattamente quella che vuole fare scempio della zona riportata su queste prime foto, nella loro presentazione ci hanno mostrato i finti benifici che si ricava da questo tipo di eolico, quando in realtà Pontremoli non ne ricaverà nulla se non uno scempio immane.
Inutile dire che i cittadini che hanno partecipato all'incontro serale erano imbufaliti, ma ora parliamo dell'altro impianto che vogliono costruire, quando arrivando da Parma si entra in Lunigiana sia che si faccia il passo o l'autostrada come si cambia versante sembra di entrare in una cartolina e le foto sotto lo dimostrano, sotto vediamo il Groppo del Vescovo, macigno rimasto scoperto da tempo immemore quando la sua parte a sud e scivolata creando una frana preistorico.
Ecco a partire dal Groppo del Vescovo e degradando lungo il crinale che guarda a est vogliono mettere ben 24 torri eoliche con un'altezza di 150, una selva mostruosa uno scempio infame.
Questi scenari andrebbero rovinati per sempre, senza contare che per essere produttivo un parco eolico ha bisogno di almeno 2000 ore all'anno di vento, quà ne sono stimate rimenendo abbondanti circa 1200, questo fa pensare che qualcosa di poco pulito ci sia sotto, si sente puzza di marcio, direi che abbiamo una gestione mafiosa dell'eolico in Italia.
Al momento i progetti hanno subito una fase di rallentamento a causa del commissariamento del comune di Pontremoli causato da una gestione politica all'italiana, fatta di salti da un partito all'altro, dalla maggioranza all'opposizione come in un grande gioco dell'oca, dove contano più gli interessi loro che dei cittadini e fanno sprofondare nel fango la politica.
Ci sarà bisogno del massimo sforzo da parte dei cittadini per contrastare questi progetti, e una grossa pressione verso la prossima amministrazione comunale affinche scelte scellerate non vengano messe in atto.
Da parte mia sono contro in maniera netta e dicisa a questo tipo di progetti senza se e senza ma, non possono esserci mediazioni su un territorio già duramente colpito da scelte scellerate al tempo della costruzione dell'autostrada, dove gli interessi di pochi hanno prevalso sul buon uso del territorio deturpandolo in maniera irreparabile, bastava costruire l'autostrada seguendo la ferrovia e si sarebbe evitato di pugnalare a morte il territorio, ma questo è un altro discorso.
Questi monti se passaerà questo orrendo progetto non saranno più gli stessi e già dall'abitato di Santo Stefano situato vicino al mare all'imbocco della Lunigiana sarà possibile vedere questi assuti mostri deturpare il territorio.
Se qualcuno vuol saperne di più può visitare il sito http://www.viadalvento.org/ che parla della tematica riguardante l'eolico industriale selvaggio, oppure http://reteresistenzacrinali.wordpress.com/ sito del coordinamento dei comitati dell'alto appennino contro l'eolico industriale selvaggio.
Non pensiamo di essere immuni da questi mostri, anche zone splendide come il promontorio di Portofino stanno lottando contro queste oscenità.
Comunque noi lotteremo affinchè queste 3 oscenita che vogliono rovinare per sempre il nostro territorio non possano andare a buon fine.
Per ora e solo la prima puntata.

domenica 6 marzo 2011

DOMENICA POMERIGGIO

 Una domenica pomeriggio qualsiasi, ovvero oggi pomeriggio sono andato a fare un giro a piedi nella piana di Filattiera e ho subito incontrato il pastore con il suo gregge, due chiacchiere con lui, 200 pecore e 7 cani, i discorsi sul formaggio e gli immancabili riferimenti ai lupi che popolano il nostro appennino, poi visto che ora sembra importante la parcondicion visto che avevo fotografato le pecore nere, sono andato nella zona di Bassone a fotografare quelle bianche.
 Ecco giusto per la cronaca e che qualcuno non dica che sono di parte, ma torniamo alla piana di Filattiera qua sotto fotografata nel suo insieme con il paese fi Filattiera sullo sfondo e il crinale appenninico tutto imbiancato di neve, questo è un luogo pieno di storia, crocevia di tutti quelli che sono passati per le Lunigiana nei secoli, basti ricordare in zona la torre e la chiesa di San Giorgio, luogo in cui la sovraintendenza ha effettuato varie campagne
 di scavi archeologici, al ritrovamento nella chiesa stessa di statue menihr, insomma la Lunigiana da qualunque parte la si calpesti, si stà calpestando la storia, dei Liguri-apuani prima, dei Romani, dei Longobardi e cosi via fino a noi.
Ma ora torniamo a cose che mi intrippano di più, camminavo e osservavo, vedo un bosso in fiore, guardo meglio e vedo che è bottinato con tanto ardore da api cariche di polline e non potevo non immortalarle
 anche per far contenti i miei amici apicultori che si chiedevano cosa diavolo stiano bottinando le api in questo periodo e così un piccolo escursus di fiori, alcuni non tutti, e così qua sotto delle timide pratoline
 fra i rovi e gli sterpi abbandonato a se stesso questo splendido esemplare di .............
 ma già albicocchi con i loro fiori si adornano
 altri gli rispondono a breve pronti per un tripudio di fiori
 anche l'erica non vuol essere da meno
 scostati lungo il bordo della strada questi si ergono
 ma dirimpetto subito delle primunle gli rispondono
 non potevano mancare le viole odorose
 ma anche i giardini rispondono con la sassifraga in fiore
 anche il pesco ornamentale (così mi pare si chiami), insomma è già un tripudio di fiori.
 Ecco la nota stonata, la foto fa schifo ma la pubblico comunque, per onor di cronaca, una rosa che già a questa stagione, ancor prima di iniziare a vegetare è infestata di pidocchi, vedremo se sopporteranno il freddo previsto per i prossimi giorni.
 Per finire Otito uno dei numerosi gatti randagi che girano attorno a casa, ma stavolta voglio essere di parte
niente gatti di altri colori, e così finisce una domenica pomeriggio.