venerdì 14 maggio 2010

L'orto di finzione

Temo, anzi credo che siamo arrivati all’orto di finzione, dico questo in quanto ormai gli orti proposti sul web sono i più disparati, si ha la sensazione di sentirsi a posto con la coscienza e di aver fatto il proprio dovere di bravi ortolani qualsiasi sia il nostro progetto di orto.
L’orto biologico ci fa sentire in pace con noi stessi, sicuri di aver fatto la cosa giusta, chi un pezzo di terra non l’ha può sempre costruirselo sul balcone e anche questo lo fa sentire in pace con se stesso e con il mondo, qualsiasi tipo d’orto ci porta a essere in pace con noi stessi, ci fa sentire appagati.
Un orto tradizionale, un orto verticale, un orto lasagna, un orto biodinamico, un cesso d’orto tutti soddisfano il nostro bisogno più intimo dell’orto di finzione, in cui risulta importante l’azione di realizzare un qualsiasi tipo d’orto per poter affermare il nostro bisogno nascosto, la nostra finzione di essere degli ortolani, basta questo a farci sentire appagati in sintonia con questo mondo che sembra un reality (o forse lo è).
Una volta esisteva l’orto di consumo e quello di produzione, ora ci basta quello di finzione che ci tiene prigionieri legati dentro il sistema, sembra non si riesca a spezzare le catene che ci tengono legate al sistema che tutto ci fornisce, ma io dico: “non possiamo accontentarci di due o tre piedi d’insalata coltivati su un vaso nel balcone, questa non è rivoluzione,ma solo finzione”.
Solo quando capiremo che la terra appartiene a tutti ed è a disposizione di tutti, solo allora inizierà la vera rivoluzione, in alternativa avremo solo la finzione, la finzione di sentirci bene e di credere d'essere felici rinchiusi dentro uno spazio limitato, dentro al sistema.
Ma forse l'occupazione e la coltivazione delle terre è cosa d'altri tempi, quando il mondo era più reale, quando era più palpabile, quando chiacchierare era guardarsi in faccia, ora chiacchierare è restare davanti a un monitor, forse chiacchierare oggi è solo finzione..........

9 commenti:

Vera ha detto...

non ci sono più terreni agricoli Mauri, ma solo terreni "in attesa di edificabilità" prova ad occuparli e ti sguinzagliano i pitbul armati di mitra
Ps venerdì ho trpiantato 120 pomodori da sugo 20 meloni e 40 zucche, finito giusto giusto sotto le prime gocce di pioggia, sabato ha diluviato tutto il giorno, se non mi ha affogato tutto ci siamo risparmiati di bagnare sin quasi alla produzione

mauri ha detto...

@ Vera - Ciao, il discorso che cercavo di fare è un pò sottile e complicato, io credo che come l'aria è di tutti, anche l'acqua debba essere di tutti, ma pure la terra, il sole, la luna e così via, altrimenti va a finire che diventiamo schiavi/servi a seconda delle necessità e qui mi fermo altrimenti alzo la barricata, isso la bandiera e comincio la rivoluzione.......
Per il resto beata te che hai già piantato pomodori, meloni e zucche, qua sull'appenino tra il freddo e la pioggia si aspettano tempi migliori.

equipaje ha detto...

Oh, ma vedo che qui in fatto di pessimismo se Sparta piange anche Atene non ride mica ;)
Mauri ci stai per caso dicendo che siamo tutti un mucchio di smidollati sostanzialmente innocui? ;)

Vera ha detto...

Si Mauri, avevo intuito lo spirito e mi trovi in accordo. Il mio sfogo è collegato al territorio in cui vivo territorio che soffre di una pressione edilizia fortissima. Lottizzano di tutto manca solo che costruiscano sulle aiuole delle rotatorie.
Che la terra sgrondi, che il sole splenda ;)

mauri ha detto...

@ Equipaje - Ma guardando a quello che succede nella penisola più che smidollati o parlar di pessimismo sarei tentato di dire masochismo, ma il discorso sarebbe lungo, certo che a parlare gi guerriglia garden e riempire le aiole di Pontremoli oppure di Milano con delle belle piante d'insalata la cosa passerebbe inosservata, ma se a fare ombra all'insalata pinatassi delle piante di "maria" e le disseminassi oltre che nelle aiuole anche nei parchi cittadini, oltre a radio televisioni e giornali della notizia s'interesserebbero anche quelli della "benemerita" e sarebbe caccia al coltivatore/fuorilegge, questa si che sarebbe una notizia un "coltivatore fuorilegge" :)
@ Vera - Avevo capito il senso, ma resta il fatto che il mondo e le sue risorse dovrebbero essere di tutti e non di poche persone, in nome del profitto fottiamo l'ambiente ai nostri e altrui discendenti futuri.

Vera ha detto...

Mi piace l' idea di seminar "piante per far corde" in ogni dove, tra l'altro gli uccellini ne adorano i semi. E poi via! tutti impegnati ad analizzare per vedere se è sativa o indica.

mauri ha detto...

@ Vera - L'idea è geniale per creare scompiglio in questa società addormentata, marcotizzata da questo vivere in perenne stato di finzione, anche questa è rivoluzione.

Sara ha detto...

é proprio bello quest'articolo.

mauri ha detto...

@ Sara - grazie