lunedì 12 dicembre 2011

Come costruirsi un piccolo capitale

Per costruirsi un piccolo capitale bisogna partire da lontano, dalle nostre radici, non parlo i soldi, qurlli non valgono nulla e potrebbero diventare carta stracci a breve, il capitale di cui parlo sono i semi,m sementi che vanno conservate gelosamente, in esse vi è la vita.
Per partire vanno bene anche quelli comperati al consorzio, l'importante che non siano ibridi, i famosi F1 per intenderci, da questo punto di partenza si cominciano a cercare ortaggi e piante che si adattano al clima della zona dove abitiamo, e cominciamo a conservare i semi.
Facciamo un esempio pratico:
Compero dei semi di zucca, li semino e quando è matura la raccolgo e conservo i semi, che si possono scambiare con vicini e lontani, ci sono numerosi siti di scambio, ecco proprio lo scambio diventa imporatante in quanto possiamo reperire semi di altre varietà da sperimentare a costo quasi zero, ma cosa più importante abbiamo iniziato con le nostre sementi un processo di acclimatizzazione, ovvero semi legati a quello specifico territorio, in questo modo avremo sempre semi freschi il che coincide con un'ottima germinabilità e un adattamento.
L'ideale sarebbe coltivare una sola varietà per ortaggio, ma nel caso si abbiano due o più varietà bisogna ricorrere a delle precauzione se si vuol avere sempre i semi in purezza non andando incontro a ibridi che ci fanno perdere le caratteristiche iniziali.
Così partendo da un seme si inizia a costruire un piccolo capitale, e poi scambio dopo scambio il capitale diventa grande, ci rende indipendenti creandoci delle varietà acclimatate perfettamente con il nostro territorio, questa che sembra una piccola cosa ci permettera di costruire la nostra piccola autarchia in barba al sistema e alle multinazionali delle sementi.

2 commenti:

Sara ha detto...

Mi hai fatto venire in mente una poesia "coltiva i semi di una pianta, l'albero del pane, quando avranno denaro senza cibo, e non potranno comperare il vento, saranno il tesoro dello scrigno..." Più o meno.
Sara

mauri ha detto...

L'avevo sentita anch'io tempo fà, grazie per avermela ricordata.