sabato 15 gennaio 2011

PROGETTI D’API(CULTURA) 2011

La giornata di oggi in lontananza l'Appennino ligure dietro il quale si nasconde il mare.
Il monte Orsaro quota 1800 metri come si presenta oggi.
In questo periodo ho letto molti libri scritti agli albori dell’apicoltura, certo a distanza di tempo l’apicoltura è cambiata diventando una specie di mostro spremiapi, conta solo quanto miele si riesce a produrre e le api solo relegate in un posto di second’ordine che non credo gli competa, ha complicare il tutto oltre alle solite malattie che colpiscono l’alveare è intervenuta la varroa che ha stravolto la tranquillità dell’alveare da circa 25 anni.
Ad oggi mi ritrovo con tre arnie, al momento ho abbandonato la top bar a causa di problemi intercorsi con i calabroni che hanno saccheggiato e distrutto l’alveare nell’autunno/inverno 2009, nella primavera del 2010 ho popolato una nuova arnia per tornare sempre a tre alveari, ma è da questo momento che partono i progetti d’api(cultura) 2011, innanzitutto da questo post creo una nuova etichetta dal titolo “diario api 2011”, il suo intento è mettere un appunto nel blog ad ogni visita degli alveari, servirà soprattutto a me per ricordarmi quello che combino durante l’anno.
Quindi pronti e via. Oggi 15 gennaio 2011 breve visita all’apiario, la giornata a dispetto dei giorni scorsi è calda e soleggiata, le api lavorano in maniera frenetica importando una quantità impressionante di polline anche se quassù sull’Appennino a parte i noccioli non c’è molto da bottinare, ne approfitto per togliere i coperchi e far asciugare gli stracci di lana che ho messo per tenere caldo l’alveare e far asciugare un po’ anche il legno di coperchio e coprifavi.
A questo punto devo dare una numerazione alle mie arnie che mi servirà per i prossimi progetti, pertanto l’arnia a vetri da 10 telaini avrà il numero 1, l’arnia a vetri da 12 telaini avrà il numero 2 e l’arnia a 10 telaini normale la contraddistinguo con il numero 3.
Oggi ho rifornito di candito l’arnia n°1 e n°2.
L’arnia n°1 è molto forte (circa 8 telaini di api) , stessa cosa dicasi per la n°2 (circa 9 telaini di api) , mentre la n°3 è deboluccia (circa 4/5 telaini di api).
Questo è quanto per il diario api 2011.
Passiamo ai progetti, costruzione di nuove arnie, in quanto voglio sostituire quelle attuali, allevamento di nuove regine, produzione di propoli in quantità molto maggiore di quella prodotta quest’anno, incremento degli alveari, produzione di idromele e poi un progetto per una nuova arnia con comparto estivo e comparto invernale, ne parlerò in maniera più approfondita di tutti questi argomenti a mano a mano che i progetti avanzano allegando le relative foto e misure.
Nocciolo in fiore, ottima fonte di polline ecco come si presentano oggi i noccioli.

5 commenti:

Harlock ha detto...

...aaah, ecco cosa bottinano adesso le api!
Sono molto felice del tuo progetto, sono un autodidatta, non ho mai aperto un arnia con la presenza di qualcuno più esperto di me, e più infomazioni ho, meglio è.
Mi fa piacere che l'intuizione della lana nel coprifavo sia giusta.

Non ho messo il candito, perché nella breve visita che ho fatto ho visto che c'era ancora sufficiente miele, pensi sia il caso di metterlo lostesso? va bene anche se metto i telaini con il miele che ho tolto a novembre?

TroppoBarba ha detto...

Candito? Ma non andava dato il miele alle api? Sei passato dalla parte degli sfruttatori. :-) Ciao.

mauri ha detto...

@ harlock - La scelta della lana, magari non è la più appropriata, forse sarebbe meglio della carta da cambiare nel corso dell'inverno visto che la carta assorbe l'umidita e ti ricordo che l'umidita è un nemico dell'alveare e di conseguenza delle api.
Circa il caso di mettere il candito lo puoi valutare solo con le arnie davanti, ma va comunque bene, anzi meglio usare i telaini pieni di miele, però questo tipo di scelte dipendono da molti fattori di tipo ambientale, legati all'andamento del clima, la cosa interessante comunque che ho letto nel tuo blog è l'importazione di polline, sintomo che l'arnia sta bene e ha ancora la regina.
@ Troppobarba - Confermo che va dato il miele alle api, che è sicuramente meglio del candito, difatti ho da parte diversi telaini zeppi di miele, comunque ti posso assicurare che non sono passato dalla parte degli sfruttatori, ma fa parte del progetto 2011.
Ti ricordo comunque che il candito si prepara con 3 parti di miele e una di zucchero a velo, il miele deve essere rigorosamente dell'apiario a scanso di malattie, e il candito si fornisce alle api quando temi che la colonia muoia di fame, e credimi che le api possono morire di fame anche se hanno telaini zeppi di miele, perchè il glonere di api a volte non ha la forza necessaria per spostarsi nelle zone periferiche dell'arnia a causa del freddo e questo le fa morire pur avendo il miele a disposizione, oppure altro caso a causa del freddo il miele cristalizza in maniera tenace anche a causa della presenza eccessiva di melata e le api non riescono ad utilizzarlo.
A dire il vero queste due cause sono da imputare anche al tipo di arnia, oltre che alla forza del glonere d'api.
Nel mio caso non temo che muoiano di fame ma fa parte di un progetto che spero vi possa interessare, ho solo dato vita a un tipo d'apicultura un pò meno anarchica e un pò più eretica, una specie di anarcoertismo che sarà sicuramente interessante.
Con questo termino altrimenti invece di un commento diventa un post.

TroppoBarba ha detto...

@ Mauri

Aspetto con ansia altre notizie sul progetto 2011. Ciao.

Harlock ha detto...

...beh, se è per l'umidità la lana è perfetta, assorbe vapore acqueo fino ad un terzo del suo peso senza dare la sensazione del bagnato. Basta cambiarla spesso ;-)

a presto