Mi si permetta un pensiero o meglio una poesia mia,
una poesia senza metrica e senza rima, insomma una poesia meticcia,
l'argomento i migranti (siamo tutti migranti) uomini come noi,
fatti di carne e di sangue e di sogni.
MIGRANTI
Salgo su una barca diretta a settentrione,
stipati come animali,
in cerca di libertà,
in cerca di dignità,
in cerca di speranza,
in cerca di sogni.
Poi qualcosa è cambiato
la fortuna ci ha lasciato,
ci ha lasciato in mezzo al mare,
prima bonaccia,
poi tempesta.
Alcuni li ho visti morire
e restare per sempre
sepelliti in fondo a questo mare,
solo le lacrime del mare a vegliarli
e le onde a cullarli.
Il paese da cui vengo lo chiamate africa,
africa subsahariana,
io lo chiamo la patria mia,
la casa mia.
Da poco son partito
e già mi manca casa mia,
mi manca
la figlia mia,
la moglie mia,
la madre mia.
Fratello non voglio rubarti niente
voglio solo lavoro e dignità.
Speranza in un mondo migliore,
speranza in una vita migliore,
speranza,
questo voglio.
By Mauri
Dedicata a mio padre migrante per bisogno
e a me migrante per amore.
Vale la pena di guardare questo video,
per capire l'altra sponda del Mediterraneo,
la democrazia esportata in Libia,
poi dopo averlo guardato
chiudete gli occhi e pensate se la democrazia la esportassero quà,
poi pensate ai bambini che verranno,
frutto della democrazia esportata.
Rimango senza fiato, rimango senza parole,..............
una lacrima solca il viso
mercoledì 22 giugno 2011
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5 commenti:
Mauri ti ho segnalato levento del 6 luglio a Sconfinando: credo che sia davvero interessante.
Su questo post...ti ho messo un link! A modo mio!
Sara
La tua poesia meticcia mi ha inumidito gli occhi. Grazie Mauri
@ Sara - Sconfinando OK, vedo come mi posso organizzare, grazie
@ il giardino di enzo - Siamo tutti abitanti della terra di mezzo e di conseguenza tutti migranti, a volte anche solo per inseguire un sogno, ciao.
a questo, mi fa pensare: http://www.youtube.com/watch?v=LkGzMFHj6Ys
grazie
bellissima canzone
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