venerdì 12 marzo 2010

TEMPO INCERTO E DISCORSI DI VECCHI

Torno dopo un periodo di distacco forzato dalla rete, di cose ne avrei molte da dire e da raccontare ma voglio soffermarmi sul discorso fra i più banali che facciamo ogni giorno, il tempo.
Sovente sento dire: un’inverno così bla bla bla, e via discorrendo, in rete si parla sovente del progetto H.A.A.R.P. che dovrebbe concludersi nel 2025 per il controllo climatico oppure dense discussioni sul riscaldamento terrestre che come fine ultimo porterebbe a un raffreddamento del clima terrestre. Se accendiamo la TV di terrorismo mediatico e falsa informazione ne sentiamo a bizzeffe, sembra che la situazione sia catastrofica e si stia precipitando nell’era più calda del pianeta per poi dopo poche settimane se non giorni cambiare versione e dire che si va verso una glaciazione. A questo punto credo che bisogna cominciare a ragionare con la propria testa per cercare di capire cosa sta accadendo, dopo le copiose nevicate dei giorni scorsi ieri 11 marzo il tempo sembrava volgere a un miglioramento, ma già stamane aprendo la finestra una nuova nevicata è in atto, boh, non posso credere che il progetto H.A.A.R.P. sia così interessato alla mia zona, sicuramente esperimenti sul clima si stanno facendo magari anche su vasta scala ma io rimango dell’idea che le condizioni meteo di questo periodo non sono così strane, e qua entrano in ballo i discorsi dei vecchi, gente che di età anagrafica fanno 90 o giù di la.
Mi raccontano che una volta le nevicate erano a volte anche più virulente di quelle dell’anno in corso, che a volte certi anni per uscire di casa bisognava aprire la finestra da quanta neve c’era, raccontano che per andare dalla casa alla stalla a volte venivano scavate dalle vere e proprie gallerie, ma raccontano anche di anni in cui la neve non si è vista oppure di inverni in cui a continuato a piovere ininterrottamente per giorni e le frane non si contavano più, ma quelli sono altri tempi, tempi in cui non esisteva la protezione civile, tempi in cui bisognava rimboccarsi le maniche, tanto nessun politico parolaio sarebbe venuto e nemmeno sarebbero venute le televisioni a fare domande inutili e insulse, del tipo come ci si sente ad aver perso la casa o cazzate simili.
Diceva un proverbio: “il tempo è rimasto da sposare per fare quello che vuole”, e mi sa che è proprio vero, dovremo forse solo saper guardare con più attenzione alle piante in generale, quest’anno le piante del mio giardino si trovano nella situazione in cui lo scorso anno erano alla fine di gennaio e loro non sbagliano, perché se sbagliano si gelano e per loro è la fine, ecco le piante sono una specie di grande stagionometro su cui poter guardare quello che ci succede attorno.