domenica 29 marzo 2009

PATATE, PATATE E PATATE

Più mi guardo attorno e più mi rendo conto della scarsa conoscienza che possiede la maggior parte della gente, per esempio in fatto di patate, tutti a dire pianto le patate, ma che patate e patate, facciamo un altro esempio dove siamo tutti preparati, nessuno dirà pianto delle viti, ma vi diranno pianto delle viti di barbera, bonarda, vermentino, montepulciano, sangiovese, ecc.
Purtroppo, tolte quelle quattro varietà che si trovano facilmente nei consorzi agrari c'è il buio quasi totale, a parte piccole realta che cercano di salvaguardare vecchie varietà che stanno scomparendo, però in realtà credo ne esistano almeno un migliaio di varietà, che si contraddistinguono da:
colore della pasta
colore della buccia
forma del tubero
tipo di maturazione
tipo di conservazione
sviluppo della parte aerea
grossezza dei tuberi
profondità degli occhi
resa alla produzione
contenuto di sostanza
tipo di cottura
adatta per ... tipo di consumo
resistenza all'accartocciamento
resistenza ai virus A
resiatenza ai virus X
resistenza ai virus Yn
resistenza a peronospera sul cespo
resistenza alla peronospera sui tuberi
resistenza al cancro
resistenza alla scabbia comune
resistenza maculatura blu interna
Da tutto questo si evince che possiamo dividerle per molteplici categorie, oltre che per nome.
Se qualcuno vuole vedere un catalogo abbastanza esteso con 161 varietà di sole patate può visitare il sito http://www.potato.nl/uk , ma una vasta varietà di specie è coltivata nei paesi lungo la dorsale delle Ande, basta ricordare che le patate si coltivano dal livello del mare fino ad un altezza di quasi 5000 metri (altipiani andini).
Dovrò postare prossimamente un pò di notizie più approfondite, solo la conoscienza ci rende liberi........

sabato 28 marzo 2009

ORTO NO-TILL (prima parte)

Sono passati ormai troppi anni dalla prima volta che ho letto "La rivoluzione del filo di paglia" e devo dire ne ero rimasto estasiato, negli anni ho provato e riprovato con scarsi successi, e ho letto e riletto più volte il libro, ora a distanza di tempo ho cominciato a capire diverse cose, primo fra tutte ogni ecosistema e diverso da un'altro per i più svariati motivi, clima, altitudine, vegetazione, terreno, e mille altre sfumature che solo imparando a guardarsi attorno possiamo scoprire, tutto questo per dire che non esiste un modello universale ma molteplici modelli diversi applicabili a differenti situazioni.
Attualmente sono spuntati i piselli, sono stati seminati senza vangare o zappare il terreno, lo scorso anno avevo coltivato zucchine e lattuga in quel sito.
La semina è stata effettuata alla fine di febbraio quando il terreno non era gelato tracciando una linea con una zappa molto stretta (5 cm.) ho messo i semi e ho ricoperto con un pò di terreno.
Appena ho il tempo vedrò di postare delle foto che ho fatto in cui si vedono i piselli che stanno nascendo e tutto attorno ci sono altre piante.
Con questo sistema voglio coltivare anche le patate, le pianterò passata Pasqua in un'altro terreno molto più erboso, perfezionando il sistema che avevo usato lo scorso anno.

ORTO LASAGNA (prima parte)

Per realizzare questo piccolo orto, provvederò a creare un aiuola di 4 metri per 1 metro, delimitandola con delle tavole di recupero alte 30/35 cm., sul fondo stendo dei cartoni spessi o in alternativa vanno bene anche dei giornali (i quotidiani per intenderci).
A questo punto bagno con abbondante acqua la carta, sopra stendo del muschio e lo strato successivo metto dei piccoli legni delle sterpaglie, erba, e per finire delle foglie, poi bagno nuovamente il tutto e a questo punto siamo pronti per piantare le nostre verdure.

venerdì 27 marzo 2009

NON E' PIU' LA STESSA LUNA

Non è più la stessa luna
nè più la stessa primavera
che vedevo un tempo,
solo io rimango quello
che sono sempre stato.

Ariwara No Narihira


Poesia giapponese

LUPPOLO

E’ arrivato il momento di andare a raccogliere il giovani germogli di luppolo, espressione di una cucina povera e semplice di altri tempi, ma come spesso accade le cose semplici di un tempo finiscono per essere apprezzate e riscoperte dopo molti anni. La cosa interessante è che non serve coltivarlo è disponibile in un momento dell’anno in cui scarseggiano le verdure, basta andarlo a raccogliere.

Nome volgare: luppolo (latino: Humulus lupulus)
Chiamato anche nei vari dialetti: blaudin, lupari, lepone, bruscandolo, luartin, loertiss, revertis, bruscandoli, vitaglie, fioranzesi, bruscansi, urtizzons, aspargina, vartis, reverdixe, lupol, orticaccio, votticella.

Storia
Il luppolo era noto già agli antichi egizi che lo usavano come erba medicinale, ne parla anche Plinio il Vecchio (23/24-79 d.C.) paragonando ad un lupo essendo nocivo per l’albero come un lupo per un gregge di pecore. La prima esperienza di coltivazione in Italia risale intorno al 1850.

Habitat
Cresce spontaneamente fino a 1.200 metri d’altezza lungo corsi d’acqua, siepi e margini di boschi.
Morfologia
E’ una pianta a fiore (angiosperma) appartenente, come la canapa, alla famiglia delle Cannabaceae, ordine delle Urticali. Pianta rampicante poliennale destrogira (si avvolge sui sostegni in senso orario) le cui radici possono durare anche 25 anni Con l'inizio della primavera, dalle radici inizia la crescita della parte aerea della pianta i cui getti, in condizioni climatiche ideali, crescono mediamente 10 centimetri al giorno. Il periodo vegetativo del luppolo è di circa 5 mesi; nei primi 3 mesi del suo sviluppo (aprile - giugno) la pianta raggiunge circa 7/8 metri di altezza mentre nei restanti 2 mesi (luglio - agosto) avvengono le fasi di fioritura e maturazione.
Foglie opposte, ai nodi del fusto, con lamina circolare palmato 3-lobata con denti acuti ; Infiorescenza maschile lunga circa 10 cm, a forma di pannocchia con fiori bianco-gialli, quella femminile ovata, simile ad una pigna pendula, formata da bratee membranacee ovato-acuminate di colore verde chiaro, fiorisce da maggio ad agosto.

Uso:
Birra
Il luppolo viene usato soprattutto nella produzione della birra per dare il sapore amaro che copre il dolciastro del malto, inoltre contribuisce a formarne l’aroma, funge da conservante naturale e aiuta a coagulare le proteine in sospensione nella birra per renderla più limpida.
Cucina
Si raccolgono i getti apicali della pianta di luppolo selvatico e comunque la parte tenera diciamo gli ultimi 20 centimetri nel periodo che va da marzo a maggio, più sono grossi di diametro e più sono gustosi. I germogli sono da considerarsi un alimento ipocalorico, con proprietà tonificanti, rinfrescanti, diuretiche e lassative, purificatori del sangue e stimolanti delle funzioni epatiche.
Si usano lessati, per fare dei risotti, per fare delle minestre, assieme ad altre verdure per fare torte salate, per fare frittate.
Lessare per 15-20 minuti, condire con olio, sale e limone.
Uso terapeutico
Le proprietà medicinali di questa pianta sono contenute solo nelle infiorescenze femminili, che vanno raccolte dall’estate inoltrata all’autunno, essiccate all’ombra e conservate in vasi di vetro, per non più di un anno, al riparo dalla luce e dall’umidità. Bisogna fare attenzione a non confusi con i rami fioriferi di altre piante solo a prima vista simili, quali l’ornithogalum che conta diverse specie alcune delle quali contengono la colchina che è un alcaloide (tossico).
I componenti principali del luppolo sono una resina ed un olio volatile. Il luppolo è più comunemente usato per il suo effetto calmante sul sistema nervoso. Il luppolo è un eccellente sedativo - usato per migliorare il sonno - e negli sciroppi per la tosse.
La tisana di luppolo viene usata per la diarrea nervosa, insonnia e agitazione.
Gli impacchi di luppolo sono usati per dolori, scottature, ascessi.
Il miele con il luppolo viene usato per la bronchite.
Le informazioni sopra riportate sono a fine descrittivo illustrativo e non sono riferibili ne a prescrizioni ne a consigli medici.
Come tutte le erbe che hanno effetti sedativi (valeriana, passiflora, ecc.) il luppolo può avere un effetto depressivo additivo usato assieme a antipsicotici e benzodiazepine. A causa del potenziale negativo sulla salute, bisogna prestare molta attenzione se usato assieme a tutti i farmaci che hanno funzione antidepressiva, sedativa e anticonvulsivante.
Liquori
Una ricetta che ho trovato ma non ho ancora provato
Grappa al luppolo
Ingredienti:
30 fiori di luppolo
3 cucchiai di zucchero
1,5 dl di grappa
Cospargere il luppolo di zucchero e lasciarlo macerare per 3 giorni. Unire la grappa e lasciare il recipiente ben chiuso al sole per 20 giorni agitandolo ogni tanto, poi metterlo in cantina per 30 giorni. Trascorso il tempo filtrare con un telo a trama fitta e buona bevuta.

Curiosità
Nella tradizione i fiori di luppolo venivano usati per riempire i cuscini come aiuto per dormire bene. In alcuni paesi dell’Europa viene ancora usato come rimedio per l’insonnia.

ORTO DIVERSAMENTE ABILE (prima parte)

Per la progettazione di questo orto mi sono ispirato in parte all'orto serratura (keyhole) di cui troviamo degli interessanti progetti in giro per il mondo, ma non in Italia, e in parte a un progetto made in Italy fatto a Parma, con aggiunta di elementi e soluzioni legate al cumulo magico tedesco e a elementi di permacultura.
Nella progettazione tengo conto di quello che mi sta attorno, conformazione del terreno, impatto ambientale e quant'altro mi verrà in mente durante la realizzazione.
Il terreno e leggermente in pendenza, e costruirò un muretto in sasso a secco, con un'altezza di circa 60 cm la dimensione della superfice dovrebbe essere di 4 metri lineari per 80/100 cm.
Il riempimento verrà fatto con scarti di rami che usciranno dalla pulizia del bosco e andrò a coprirli con zolle di terra messe al contrario (spunto preso sdal cumulo magico) poi mettero della terra con del letame maturo e coprirò la superfice con foglie del bosco (spunto preso dalla permacultura)

giovedì 26 marzo 2009

E’ TEMPO DI FARE L’ORTO


Il mio aiutante Skuby lo ha confermato la stagione è arrivata si può partire a fare l’orto, o meglio gli orti si perché mi piace sperimentare e quest’anno ho deciso di mettere in comparazione alcuni piccoli orti molto diversi.
Sto progettando e cercando di costruire un orto diversamente abile di 4 metri quadrati.
Un altro in stile no-till ovvero zero lavorazioni del terreno di dimensione indefinita, per ora è attiva la coltivazione dei piselli.
Non mi voglio privare nemmeno dell’orto lasagna che ho in mente di realizzare in 4 metri quadrati.
A questo aggiungo un piccolo orto a coltivazione naturale tradizionale, con il sistema zero chimica e altri tipi di interventi prossimi allo zero.
Quest’anno darò risalto all’irrigazione, visto che il terreno che coltivo si trova a 12 Km da casa e non ci vado più di una volta alla settimana.
Un orto quello principale si trova a 760 metri slm mentre un orto secondario e a quota 580 metri slm.
Quindi la conduzione non sarà molto diversa da quella degli anni precedenti, un orto semi-abbandonato, quasi anarchico, in cui io pianto e poi ogni tanto intervengo raccolgo a mano la dorifora o la cavolaia o tolgo eventuali foglie o verdure con attacchi infestanti di insetti, e la mia presenza nell’orto ricompare solo per la raccolta delle verdure.
Ho deciso di fare dei post di ogni singolo esperimento allegando le foto con i vari avanzamento dei lavori e delle coltivazioni.

lunedì 23 marzo 2009

TERRA E DINTORNI

Pensieri e appunti confusi, riguardo a ciò che ci sta attorno.
Terra perché abbiamo solo questa e per ora non c’è quella di scorta, dovremo portarle più rispetto, considerarla la nostra madre che ci nutre e ci culla, ci accompagna nel viaggio della vita e la lasciamo in eredità alle generazioni future.
Visto che non possiamo migliorarla, almeno cerchiamo di viverci in sintonia e armonia.
Dintorni perché siamo provvisti della capacità di pensare, di analizzare e forse anche di capire in piccola parte tutto quello che ci ruota attorno.
I miei vogliono solo essere degli appunti, delle riflessioni e quant’altro mi passa per la testa messi là per poterli leggere e rileggere quando servono o quando non si sa che altro fare.