Il fatto di avere un piccolo blog mi permette di dire qualsiasi cosa senza dovermi curare delle aspettative di chi lo viene a vistare, sicuramente gli stoici vistatori mi perdoneranno questo post scritto in maniera un pò caotica. Veniamo al titolo, "naturale, biologico, biodinamico, si, forse, ma....", nella foto sopra i radicchi del mio orto su cui sventola la bandiera dell'orto anarchico, ma andiamo per ordine, nella mia seppur breve esperienza durata 27 anni di interesse nel mondo del naturale, biologico e biodinamico e che tuttora continua mi sono posto in questi giorni alcuni questi ben sapendo che cosa significa naturale, biologico e biodinamico, ma in questo mondo globalizzato alcune cose non vanno e non riesco più a capire se le linee guida del mondo "naturale" siano ancora valide oppure bisogna cominciare a riconsiderare alcuni parametri.
Nucleare in primis, dopo averlo vissuto in prima persona con la tragedia di Chernobyl la notte del 26 aprile 1986 al mio secondo anno di orto in solitaria dovetti fare i conti con iodio 131, cesio, e i loro allegri compari, elementi che non sono visibili ma sono presenti, si sono disseminati in tutta Europa, e ora con la nuova tragedia Giapponese, sicuramente anche se in misura minore arriveranno anche in Italia, ma cazzo non erano nemmeno passati 25 anni, ecco non so se pensare se questo sia un giovamento per il mondo del naturale, una marcia in più, oppure se guardo alla storia ricordo di alcuni personaggi che prendevano piccole dosi di arsenico a scopo precauzionale in modo che quando un loro nemico avrebbe tentato di avvelenarli loro in in certo modo erano immuni, boh....
Ma un'altra cosa mi inquieta, io sono uno che osserva molto il cielo e i nostri cieli non sono più gli stessi, quelle strane scie che rilasciano alluminio, antimonio, arsenico, bario, cadmio, cromo, rame, ferro, piombo, manganese, nikel e zinco e poi con la pioggia, la neve cadono a terra, li posso considerare ammendanti che rientrano nel mondo del biodinamico oppure del biologicio, o magari solo del naturale sui generis, oppure sono da considerarsi un valore aggiunto?
Ma cambiamo argomento altrimenti incupisco i miei lettori e poi dicono che sono pessimista, un pò di progresso è arrivato anche nei miei molteplici orti, è una cisterna per mettere l'acqua del pozzo in modo che sia più calda quando vado a innaffiare.
Antica sorgente, domanda quanto tempo pensate ci voglia prima che parte delle molecole d'acqua buttate sopra le centrali Giapponesi arrivino anche quà?
E siamo alle solite, devo salvaguardare questa fonte energetica, visti i problemi con la Libia, il governo minimizza ma le scorte si assotigliano perchè in questo momento da Geddafi non arriva ne petrolio ne gas, e se dopo questa guerra Geddafi resta al potere che fà il nostro premier, non bastera di certo baciar l'anello, credo che bisognerà che gli baci il culo e non son certo che basterà, quindi occhio, tenersi stretti e incrementare le fonti altrenative e rinnovabili.
il padrone di casa dopo tanto lavoro giusto di un riposino ha bisogno, davanti alla stufa a legna e travaccato in poltrona.
E ora veniamo al mio cruccio da quando ho letto i libri di Fukuoka, mi sembra fosse il 1986, mi tormentano sempre le piante e i fiori che crescono rigogliosi nei posti più impensati.
Anche questi da far rabbia vederli così rigogliosi.
E che dire di questo, mi mancano le parole.
Quà non dico nulla la foto parla da se.
Mentre io preparo il nuovo roseto, letame e cure non bastano a farlo diventare rigoglioso e questo mi fa incazzare perchè la natura da sola è più brava di me.
La primavera avanza, domani si parte, primo giorno di primavera.
Questi fiori mi ricordano che Pasqua è il 24 aprile ed è lei che governa la stagione o meglio la luna, quindi vale la pena di ricordare che siamo con la luna del mese prima, ovvero ora a marzo abbiamo la luna di febbraio.
Anche la peonia si muove lentamente.
Cercavo un pensiero positivo per chiudere il post, è l'ho trovato: buon orto a tutti.
domenica 20 marzo 2011
Naturale, biologico, biodinamico, si, forse, ma......
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4 commenti:
se pensi che il mio orticello lo coltivo sul terrazzo a Milano! il 26 pianto le biete.
Ciao, a Milano è sicuramente un'orto di resistenza, ma i problemi ambientali ormai sono così grandi che sono diventati globali, tutta l'acqua buttata sulle centrali giapponesi è diventata radioattiva, il mare davanti alla centrale è radioattivo e questo non lo si può contenere, anche se in dosi che potremo definire omeopatiche la radioattività si espanderà in tutto il pòianeta.
È la prima volta che passo da quà e ho letto attentamente quest'articolo che mi piaciuto per il modo come è scritto ( vorrei imparare a scrivere italiano senza sbagliare le doppie!!!)e per il contenuto. Anch'io ho un terreno di cui vorrei occuparmene però è troppo grande ed io ho pocco tempo quando torno da lavoro. Vado a leggere gli altri post, chi sà se imparo qualche cosa per il mio orticello.
Ciao Helena, devo dire che scriva già abbastanza bene l'italiano, se hai un terreno troppo grande e poco tempo, comincia a lavorarne un piccolo pezzo e allora forse il tempo sarà sufficente.
Ho visitato il tuo blog è carino.
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