sabato 8 gennaio 2011

PARTE SECONDA DEL POST PRECEDENTE O FORSE NO

In realtà avrei dovuto scrivere d’altro, ma questo periodo di assenza dal web (una specie di letargo, come un’ibernazione) mi è servito per documentarmi, prendere informazioni, un lavoro di ricerca impegnativo che spazia dalla storia alla geologia al mondo contemporaneo, il tutto calato nella piccola realtà dell’Appennino che copre la parte nord della Lunigiana, inoltre molto tempo è stato dedicato alla lettura di vecchi libri sulle api, ma andiamo per ordine, cercando di concludere frettolosamente la seconda parte del post precedente, dicendo semplicemente che basterà una grossa tempesta solare a distruggere tutta la nostra tecnologia (ma di questo ne parlerò eventualmente un’altra volta).
Vi chiederete a che pro tutta questa ricerca, tutto questo tempo a prendere informazioni? ………., semplice, ci sono in programma la costruzione di 5 parchi eolici a due passi da casa mia, non che io sia contrario all’eolico in linea di principio, anzi, se non fosse così costoso e complicato metterei volentieri una o due piccole torri sul tetto di casa per produrre energia a costo quasi zero, oltretutto oggi ne esistono di veramente piccole senza pale ma con una gabbia cattura vento altre da mezzo metro a un metro e mezzo, perciò l’impatto sarebbe quasi inesistente e senza nessun pericolo di sorta.
Ma torniamo al motivo della mia ricerca e dei miei dubbi, un primo impianto eolico già in stato avanzato sulla carta, il che vuol dire in attesa delle ultime verifiche a del nullaosta alla costruzione verrà costruito nella zona che va dal monte Groppo del Vescovo al passo del Cirone, ovvero in pieno crinale appenninico, un luogo (per ora) molto bello, il progetto prevede la costruzione di 23 pale eoliche alte oltre 150 metri, e la costruzione di una strada di servizio larga 6 metri, l’impatto del rumore è stimato a 350 metri dai piloni attorno ai 50 decibel, nel progetto la si ritiene una zona di scarso impatto ambientale anche vista la scarsa densità di popolazione per km quadrato.
Nel contesto storico ci troviamo tra due strade medioevali la via Francigena o Francesca conosciuta anche come strada di monte Bordone frequentata da prima dell’anno mille e l’altra strada medioevale quella del passo del Cirone, due strade che mettevano in comunicazione il nord con Roma. Vi sono tracce di diversi castelli o castellari caduti in rovina nel tardo medioevo, da queste strade transitarono nomi illustri dell’antichità, fu anche dominio Longobardo, da questo capiamo che sono luoghi pieni di storia.
In un contesto storico ancora più antico ci troviamo nel territorio dei liguri-apuani, popolo fiero che tenne testa alle truppe romane per lunghi anni, che solo con lo sterminio e la deportazione in massa fu piegato al volere di Roma, le tracce storico-archeologiche sono presenti lungo tutto il crinale appenninico e rimangono tutt’ora sepolte in attesa di essere portate alla luce, per maggior precisione possiamo dire che dagli scavi effettuati i reperti si trovano a una profondità che va dai 20 cm. ai 50 cm,.
La costruzione di questo parco eolico e degli altri 4 in progetto porterà a un deturpamento in maniera irreversibile del panorama del crinale, cancellerà in maniera più o meno grave degli ecosistemi presenti in quel territorio, un territorio già martoriato dalla sua fragilità a causa dell’instabilità del suolo che nei secoli lo hanno portato a continui cambiamenti e tutto questo avviene nel silenzio più assordante, come fosse cosa che non ci riguarda, solo alcune flebili voci si sono levate contro, ma sembrano quasi rassegnate all’inevitabile, che bisogna fare per salvare il territorio su cui viviamo?, torno a ripetere non sono contrario all’eolico, sono contrario a vedere costruite sul crinale appenninico decine e decine di torri alte più di 150 metri, questo mi sembra uno sfregio al territorio, di una zona già martoriata, si potrebbe aprire una parentesi sull’autostrada che l’attraversa in continua manutenzione a causa della sua costruzione in zone franose, come il viadotto di Gravagna costruito su una frana preistorica, quello di Montelungo costruito nella frana che nel 1606 distrusse il paese e che continua tutt’ora a muoversi e si potrebbe continuare così, ha un senso costruire simili abomini in un territorio così fragile e asserire che l’impatto ambientale è minimo in quanto scarsamente abitato?, io credo di no, altrimenti potremmo con questa logica andare a distruggere bellissime isole italiane solo con il pretesto che sono scarsamente abitate, magari anche gli scavi di Pompei mi sembrano scarsamente abitati e magari perché non pensare di costruirci sopra?, se la logica è questa, e cosa rimane o che benifici ne traggono gli abitanti delle zone interessate a questi parchi mi chiedo? Non credo che bisogna rassegnasi alle energie alternative a tutti i costi, purtroppo però l’andiamo di questi ultimi periodi è sconfortante e mi voglio riferire a una cosa in particolare e mi vorrete scusare se salto di palo in frasca, ma voglio trarre spunto dalla pubblicità che scorre in televisione circa il forumsulnucleare una vera demenza, questo ci fa capire quanto poco siamo in grado di ragionare.
Perché mi accingo a dire questo, semplice già una volta gli italiani si sono espressi nel merito di questa materia, ma questo al momento poco importa, la demenza vera sta nel fatto di volerci far schierare contro o a favore del nucleare, ma chi fa questo sa che tutto questo non conta assolutamente niente in quanto il governo italiano ha già preso una decisione in merito, ovvero costruire le centrali nucleari.
Ma mi chiedo l’essere a fare o contro il nucleare implica anche dover rassegnarsi sulla costruzione dei parchi eolici e relativi scempi ambientali?
Tutto questo mi ha portato a trovare una risposta, circa chi sono io e cosa voglio fare, chi sono io è semplice un eretico e voglio fare l’eretico (da non confondere con il significato religioso del termine), io voglio portare avanti la mia eresia e voglio fare l’eretico.
L’argomento api lo rimando alla prossima volta troppe cose ho da dire e scrivere, e non ritengo nemmeno concluso quello sui parchi eolici, diciamo che questa era una premessa.

2 commenti:

Sara ha detto...

Noi liguri apuani siamo avvezzi a subire le pulizie etniche. Anzi, ne abbiamo subite così tante, che non conosciamo più nemmeno la nostra identità, la nostra Storia.

mauri ha detto...

@ Sara - Subire va bene, ma anche incazzarsi e lottare è giusto e naturale.