In uno dei miei ultimi post (quello relativo a Nanni) un amico mi ha fatto notare la presenza delle tre sorelle, ovvero mais, zucca e fagioli quindi ho fatto delle considerazioni, di certo mio nonno non conosceva la storia delle tre sorelle non sapeva nulla del Tao, ne dell’energia cosmica, erano tante le cose che mio nonno ignorava, eppure nella sua ignoranza o se vogliamo non conoscenza, tramite l’esperienza era giunto a fare una consociazione che si troverà menzionata nei libri quando egli ormai non era più un contadino.
Non so se è colpa di questo afoso agosto ma penso e forse pensare mi fa male e mi fa delirare.
Noto questa continua frenesia all’interno del mondo web alla ricerca di nuove informazioni di nuove notizie e questo avviene anche in quelli che si interessano di agricoltura e orticoltura, ciò fa propendere per una tesi che si stia cercando o meglio creando un’omologazione una sorta di cultura alternativa globalizzata e questo mi spaventa un po’.
Sono sempre stato contro la globalizzazione, figuriamoci alla globalizzazione delle idee, forse dovremo ritornare ad un’agricoltura underground a un’orticoltura underground, specifiche del posto un’agricoltura-orticoltura legata al posto alla latitudine, alla longitudine, all’altezza, al clima, alle tradizioni, lontano dal pericolo di nuove omologazioni perché è quello che stiamo rischiando.
Ascoltare le esperienze altrui ma lavorando sulle proprie fuori dagli schemi e dalle omologazioni anche alternative.
Il mio modo di fare l’orto è solo mio specifico per quel posto per quella area, non può andare bene a livello del mare oppure al sud, là necessiterà di altre esperienze.
Usciamo dagli schemi e creiamo le basi per un nuovo modo di concepire tutto questo, qualcosa di underground.
Ora la pianto qua altrimenti il cervello comincia a fumare.
Ci vuole una nuova apertura mentale ………….. ma soprattutto ci vuole un po’ di refrigerio!!!!!!
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