In questi giorni di assenza dal blog, distrattamente ho ascoltato le notizie più demenziali sulle api, prima dicono che le api stanno scomparendo poi vanno a raccontare che le api stanno ritornando, come se fossero uscite dal cilindro di un mago, solo chi non conosce il mondo delle api da notizie così contrastanti, però di questo darò un commento un'altra volta.
Ora voglio parlare dell'arnia trasparente visto che anche impegnandosi a cercare su internet le notizie al riguardo sono molto scarse per non dire quasi nulle.
Precisiamo subito una cosa, le arnie trasparenti che possiedo non sono una mia invenzione. Ma andiamo per ordine, se cerchiamo notizie su loro veniamo sviati dalle ricerche in quanto ci portano quasi sempre a vedere le arnie sperimentali o da ossevazione a vetri a un solo telaino.
Amici apicoltori ogni volta che mi capita di parlargliene la prima domanda che mi fanno immancabilmente è: ma le api non ti propolizzano il vetro?
Come ben si può vedere anche dalle foto dei post precedenti il vetro rimane sempre bello pulito, ma concordo con loro che le api propolizzano i vetri delle arnie da osservazione, questo perchè nell'arnia da osservazione il vetro è singolo, mentre nelle mie arnie ho un doppio vetro, che ha il vantaggio di non creare sbalzi termici improvvisi e repentini, non crea spizzeri che le api propolizzano, in altre parole diventa una parete come tutte le altre a differenza che da questa entra la luce.
Le prime tracce storiche dell'uso dell'arnia a vetri risale al 1927 ad opera di M. Igoshin in Russia che fece i primi esperimenti, nel 1929 il professor Bruchanenko controllo i risultati di quelli esperimenti e in citò gli apicoltori ad allargare su vasta scala questi esperimenti visti i risultati più che positivi.
Di queste cose ne fece un cenno breve Alin Caillas nel suo manuale "Le rucher de rapport" tradotto in italiano col il titolo di "L'apiario di rendimento"
In seguito furono studiate anche da Louis Roussy uno svizzero, e infine vi fù l'arnia denomianta "France-Congo" inventata da un certo Francesco che le sperimento nelle colonie africane rimanendone sbalordito sulla loro finzionalità e sul loro rendimento.
Dopo il 1943 si perse ogni traccia, e non se ne parlò più per tantissimo tempo, finche Alfonso Crivelli non inizio una sua personale sperimentazione che portò a scrivere un libro nel 1983 con il titolo di "L'arnia trasparente".
Egli sperimento arnie a 1 facciata con vetro, simili a quelle che uso io, ma fece anche arnie a due facciate con vetri, e anche quella con entrambe le 4 pareti a vetro.
Io di nuovo ho solo costruito la Top-bar con la parete davanti trasparente.
I vantaggi sull'uso della parete a vetro sono molteplici, le api sono più docili, si possono diminuire le visite ali alveari in quanto guardando il pedalino di volo e il vetro si possono capire tante cose, il raccolto del miele è più abbondante, si hanno meno problemi con le malattie, insomma è un'arnia da provare ed è un vero peccato che venga tenuta così nell'oblio.
Posso inoltre dire che è un'arnia che va bene da nord a sud, quella a 1 vetro è ottima anche da nomadismo, unico difetto bisogna costruirsela in quanto non mi risulta ci siano ditte che la producono.
domenica 7 giugno 2009
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4 commenti:
Sembra che sia veramente migliore con i vetri. Se un giorno decidessi di mettere le api, sicuramente prenderei in seria considerazione questo modello.
Ciao Harlock
Credimi lo è veramente, ma purtroppo sembra sia un modo di gestire le api che la gente ignora, e un peccato perchè da notevoli soddisfazioni.
Ciao Mauri
Urka. Che post!
Anch'io ho messo i vetri alle mie (sia sulle warrè che sulla Top Bar).
Io vorrei fare una visita qui:
http://valletietar.com/museodelasabejas/
Ho visto il sito interessante, ma non ho capito se hanno le api libere in mezzo alla stanza? Fammi sapere se vai a vedere che sono curioso di avere informazioni di prima mano. Ciao
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